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Diciannove persone palestinesi accolte a Firenze

27 Maggio 2025 - 6:22pm

Fuggite dall’orrore di Gaza grazie a un corridoio umanitario, diciannove persone palestinesi, tra bambini e adulti, sono state accolte a Firenze dal Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, attivatosi per garantire ospitalità, assistenza sanitaria e un ambiente protetto in cui iniziare un percorso di cura e speranza Uno dei bambini palestinesi accolti a Firenze, insieme a un operatore del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina

Dopo essere fuggite dall’orrore di Gaza grazie a un corridoio umanitario, diciannove persone palestinesi, tra bambini e adulti, sono state accolte a Firenze dal Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, attivatosi per garantire ospitalità, assistenza sanitaria e un ambiente protetto in cui iniziare un percorso di cura e speranza. Dal canto suo, a mettere a disposizione gli alloggi è stata l’Opera Madonnina del Grappa.
«Accogliere queste persone – afferma Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina – significa ribadire con forza il nostro impegno a non restare indifferenti di fronte alla sofferenza. Sono persone private di tutto dalla guerra e oggi Firenze si fa comunità accogliente, pronta a offrire loro ascolto, cure e protezione. Un ringraziamento sentito va alla Misericordia di Fiumicino, all’Opera Madonnina del Grappa e alla Caritas Diocesana di Firenze, oltre naturalmente a tutta l’Amministrazione Comunale della nostra città».

Le diciannove persone sono state prese in carico all’Aeroporto di Roma Fiumicino, grazie alla mobilitazione della Misericordia locale, che le ha portate a Firenze, ove il Coordinamento delle Misericordie ha attivato una rete di supporto composta da volontari, operatori sanitari e strutture di accoglienza diffuse sul territorio. «Davanti a tragedie come questa – aggiunge Ceccherini – non possiamo voltarci dall’altra parte. Come Misericordie ci sentiamo chiamati a un impegno concreto, che passa dai gesti quotidiani ma ha un valore che va al di là della quotidianità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: misericordiefiorentine@gallitorrini.com.

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Un “Autoritratto” accessibile al Teatro Gobetti di Torino

27 Maggio 2025 - 6:02pm

Settimo appuntamento della stagione, dal 4 al 6 giugno, al Teatro Gobetti di Torino, con il percorso ideato dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, per consentire anche alle persone con disabilità sensoriale di assistere agli spettacoli mediante nuove tecnologie e materiali di approfondimento. In scena l’intenso monologo “Autoritratto”, diretto e interpretato dall’attore, regista e scrittore siciliano Davide Enia, accompagnato sul palco dal chitarrista Giulio Barocchieri Davide Enia al Festival dei Due Mondi dello scorso anno (foto di Andrea Veroni)

Settimo appuntamento della stagione per il percorso da noi regolarmente seguito, ideato già da alcuni anni dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e sviluppato in collaborazione con il partner tecnologico PANTHEA e con l’Associazione +Cultura Accessibile, per consentire anche alle persone con disabilità visiva e sensoriale di assistere agli spettacoli mediante nuove tecnologie e materiali di approfondimento.
Accadrà da mercoledì 4 a domenica 8 giugno, con Autoritratto, al Teatro Gobetti di Torino, intenso monologo che parla di mafia, di comunità e di rielaborazione personale e collettiva del dolore, diretto e interpretato dall’attore, regista e scrittore siciliano Davide Enia, accompagnato sul palco dal chitarrista Giulio Barocchieri.
Lo spettacolo ripercorre i cosiddetti “anni di piombo” in Sicilia ed è una profonda orazione civile in cui Enia risale alle radici della propria memoria e in quella della sua città, Palermo.

Come sempre, dunque, per questo tipo di rappresentazioni torinesi, lo spettacolo sarà corredato da sovratitoli in italiano e in italiano semplificato con descrizione dei suoni, attraverso l’uso di dispositivi forniti direttamente dal Teatro, ovvero smartglasses (occhiali smart) o smartphone. All’inizio di ogni recita, inoltre, è prevista la trasmissione in sala di una breve audiointroduzione e verrà resa disponibile un contenuto audiodescrittivo che verrà inviato prima dello spettacolo, tramite e-mail, al momento della ptrenotazione.
E ancora, nel pomeriggio di venerdì 6 (ore 18), è previsto l’ormai tradizionale appuntamento gratuito con il tour descrittivo e tattile sul palcoscenico (previa prenotazione, entro il 5 giugno, scrivendo a accessibilita@teatrostabiletorino.it).
Da ricordare, poi, che in una specifica sezione del sito internet del Teatro Stabile (a questo link), predisposta per la lettura da parte di applicazioni screen reader e con un plug-in facilitante, oltreché sulla app del Teatro stesso, saranno disponibili nei prossimi giorni alcuni materiali consultabili prima della fruizione dello spettacolo, ossia un video di approfondimento con audio, sottotitoli in italiano e in LIS (Lingua dei Segni Italiana), la scheda di sala semplificata.
Da segnalare infine che le persone con disabilità avranno diritto al biglietto ridotto e, in caso di necessità, l’accompagnatore potrà entrare gratuitamente. (S.B.)

A questo link è disponibile un approfondimento sullo spettacolo Autoritratto. Per ogni ulteriore informazione: accessibilita@teatrostabiletorino.it (Irene Di Chiaro).

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Ancora lontani dalla consapevolezza e dal rispetto dei diritti delle persone con disabilità!

27 Maggio 2025 - 4:27pm

«Esprimiamo piena solidarietà e massimo supporto – dichiarano dall’ANFFAS Nazionale – alla famiglia Agnello, associata dell’ANFFAS di Savona, a seguito dell’increscioso, a dir poco, episodio di cui purtroppo è stata vittima nei giorni scorsi all’aeroporto di Praga con la compagnia aerea easyJet, che ha impedito l’imbarco su un volo Praga-Milano ai due genitori e alle loro due bambine con disabilità intellettive e del neurosviluppo»

«Esprimiamo piena solidarietà e massimo supporto alla famiglia Agnello, associata dell’ANFFAS di Savona, a seguito dell’increscioso, a dir poco, episodio di cui purtroppo è stata vittima nei giorni scorsi all’aeroporto di Praga con la compagnia aerea easyJet, che ha impedito l’imbarco su un volo Praga-Milano ai due genitori e alle loro due bambine con disabilità intellettive e del neurosviluppo»: lo denuncia in una nota l’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), aggiungendo che «l’assenza di comprensione e attenzione dimostrata dal personale della compagnia aerea e dal personale aeroportuale nei confronti della famiglia, in particolare verso le bambine con disabilità, è la dimostrazione che purtroppo, ancora oggi, vi è una totale mancanza di rispetto dei diritti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie e che la reale inclusione è ancora lontana».

«Vietare l’imbarco ad una famiglia che ha seguito tutte le corrette procedure per l’assistenza – dichiarano ancora dall’Associazione – e che ha anche cercato di spiegare la situazione di disagio in cui si trovavano le bambine, e trattare i suoi componenti alla stregua di delinquenti, è il segno tangibile di una società che non ha consapevolezza di quelle che sono le esigenze e le necessità delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e che anziché dare supporto preferisce escludere. Una situazione che si è aggravata ancora di più, se si considera cha la compagnia aerea non ha neanche fornito aiuto nella ricerca di un altro volo di rientro in Italia».

«Siamo dunque pronti a sostenere e ad assistere la famiglia – concludono dall’ANFFAS – in tutto ciò che vorrà porre in essere a seguito di tale vicenda e auspichiamo che vi siano non solo delle scuse formali alla famiglia da parte della società aeroportuale e della compagnia easyJet, ma anche maggiore attenzione da parte di queste ultime alle esigenze dei passeggeri con disabilità e loro famiglie, evitando così situazioni di tale grave disagio, e l’impegno ad una formazione adeguata del personale in tema di disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.

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“Progettare oggi per il domani”: quattro incontri a Milano sul “Dopo di Noi”

27 Maggio 2025 - 4:03pm

Quattro incontri a partecipazione gratuita dedicati al tema del “Dopo di Noi”, ovvero a come prepararsi per tempo al futuro delle persone con disabilità: a proporlo, dal 4 al 25 giugno, sarà l’Associazione InCerchio di Milano, per affrontare il tema da diversi punti di vista (psicologico, giuridico, fiscale e sociale), attraverso il confronto con esperti, professionisti e familiari, offrendo strumenti pratici e spunti di riflessione a chi si trova appunto a dover progettare il futuro dei propri cari con disabilità

Un ciclo di quattro incontri a partecipazione gratuita dedicati al tema del “Dopo di Noi”, ovvero a come prepararsi per tempo al futuro delle persone con disabilità: è la nuova proposta dell’Associazione InCerchio di Milano, denominata Progettare oggi per il domani, durante la quale il tema verrà affrontato da diversi punti di vista (psicologico, giuridico, fiscale e sociale), attraverso il confronto con esperti, professionisti e familiari, per offrire strumenti pratici e spunti di riflessione a chi si trova appunto a dover progettare il futuro dei propri cari con disabilità.

Gli incontri si terranno ogni mercoledì di giugno (ore 14-16), presso la Sala Multifunzionale della Biblioteca di Baggio (Via Pistoia, 10, Milano) e a condurli sarà Daniela Piglia, direttrice dell’Associazione InCerchio.
Si partirà dunque il 4 giugno, sul tema Perché pensarci per tempo, e come, con Cristina Labianca (psicoterapeuta), Giacomo Marinini (presidente dell’Associazione Gabbiano Noi come Gli altri) e Paolo Comerio (commercialista), oltreché con testimonianze di familiari.
Si proseguirà l’11 giugno, con Le norme di riferimento e i diritti esigibili, insieme a Giuliana Bagnara (avvocata) e Cristina Andreetto (giurista) e ancora, il 18 giugno, su Possibili risorse pubbliche per la sostenibilità del progetto di vita, con Cristina Andreetto e un’assistente sociale del Comune di Milano.
L’ultimo incontro, infine, si avrà il 25 giugno, su Possibili assetti giuridici delle risorse familiari, con Cristina Andreetto, Paolo Comerio ed Elena Faglia, mentre le conclusioni del ciclo saranno affidate a Daniela Piglia e Giacomo Marinini. (S.B.)

La partecipazione, come detto, è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione tramite questo link. Per ogni ulteriore informazione: info@associazioneincerchio.com.

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Insieme per i diritti. Strumenti, risorse, soluzioni

27 Maggio 2025 - 1:54pm

«Un passaggio fondamentale per rilanciare con forza il ruolo della nostra Federazione come interlocutore attivo nelle politiche della nostra Regione»: così Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), ne presenta il congresso, intitolato “Insieme per i diritti. Strumenti, risorse, soluzioni”, che il 7 giugno riunirà a Sant’Arpino (Caserta) rappresentanti istituzionali, esponenti della politica regionale e nazionale, realtà del Terzo Settore e della società civile

«Un passaggio fondamentale per rilanciare con forza il ruolo della nostra Federazione come interlocutore attivo nelle politiche regionali. In un momento in cui si parla tanto di riforme, infatti, il nostro compito è di vigilare, proporre, costruire soluzioni concrete, insieme alle persone con disabilità e alle loro famiglie»: così Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), presenta il congresso della stessa FISH Campania, intitolato Insieme per i diritti. Strumenti, risorse, soluzioni, che il 7 giugno riunirà rappresentanti istituzionali, esponenti della politica regionale e nazionale, realtà del Terzo Settore e della società civile, presso Fabula – Laboratorio di comunità a Sant’Arpino (Caserta). «In tale occasione – aggiunge Romano – chiederemo il pieno riconoscimento dei diritti, a partire dai territori, dove troppo spesso le disuguaglianze si moltiplicano. In Campania c’è ancora tanto da fare per garantire piena inclusione, pari opportunità, accesso ai servizi e autodeterminazione delle persone con disabilità».

I lavori del 7 giugno – moderati da Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli (Centro Servizi Volontariato) – saranno aperti dallo stesso Daniele Romano, da Melicia Comberati, portavoce dell’Alleanza contro la Povertà in Campania e da Giovanpaolo Gaudino, portavoce del Forum del Terzo Settore Campania.
Seguirà il panel sul tema La Legge Delega sui territori, a che punto siamo?, con gli interventi di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH e dei deputati Gianpiero Zinzi, Stefano Graziano, Gerolamo “Gimmi” Cangiano e Sergio Costa.
Sarà poi la volta di Carmine De Blasio, presidente dell’ADIPS Campania (Associazione Dirigenti Politiche Sociali) e di Bruna Fiola, presidente della VI Commissione Politiche Sociali della Regione Campania.

Nel pomeriggio è previsto infine il congresso elettivo della FISH Campania, importante passaggio per confrontarsi sul futuro e rinnovare gli organismi che guideranno la Federazione nel prossimo mandato. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ciro Oliviero (oliviero.ciro.rn@gmail.com); fishcampania@gmail.com.

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A proposito di panchine inclusive: un utile approfondimento

27 Maggio 2025 - 1:28pm

Un prezioso contributo di chiarezza sul tema delle cosiddette “panchine inclusive” è il testo “Panchine per tutti tra inclusione e design ostile“, firmato da Valeria Tatano, architetta e docente dell’Università IUAV di Venezia, nella quale è anche delegata del Rettore per le politiche e le azioni per l’inclusione, la disabilità e la sostenibilità. Oltre a suggerirne senz’altro la lettura (si può fare liberamente nel web), ne citiamo anche un brano, per far comprendere quale sia l’impostazione sul tema trattato «Il modo più comune di vivere uno spazio di sosta per le persone in sedie a rotelle è quello di affiancarsi alle panchine in modo da poter avere un facile contatto visivo e uditivo con chi sta utilizzando la panchina, senza rotazioni del busto» (V. Tatano, 2023)

Ha fatto discutere, in questi giorni, la definizione di “panchine inclusive”, adottata in un testo da noi pubblicato, insieme all’immagine a corredo di quello stesso testo.
Un prezioso contributo di chiarezza su tale tema, di cui suggeriamo senz’altro la consultazione a Lettori e Lettrici, si intitola Panchine per tutti tra inclusione e design ostile ed è a firma di Valeria Tatano, architetta e docente di Tecnologia dell’Architettura all’Università IUAV di Venezia nella quale è anche delegata del Rettore per le politiche e le azioni per l’inclusione, la disabilità e la sostenibilità.
Tale approfondimento è alle pagine 46-53 del volume miscellaneo Specie di spazi. Promuovere il benessere psico-fisico attraverso il progetto, atti dell’omonimo convegno di Firenze del 20 novembre 2023 (integralmente di libero accesso a questo link).

Per far capire l’impostazione di questo contributo sul tema delle panchine inclusive, oltre a riprenderne qui di fianco un’immagine (con la relativa didascalia), ne citiamo qui di seguito un passaggio, ovvero quello in cui si scrive che «per i parchi gioco inclusivi […] non è sufficiente la presenza di uno o più giochi definiti dalle aziende fornitrici come “accessibili ai bambini con disabilità”. Giochi e attrezzature devono essere scelti secondo princìpi di progettazione universale per garantire accessibilità, usabilità e fruizione d’uso di un’ampia platea di utenti, in modo che possano giocare insieme facilitando la sperimentazione, la socializzazione, l’incontro e la relazione tra bambini con e senza disabilità. Questo principio vale anche per le panchine che devono essere scelte e collocate in base a un progetto complessivo che valuti, tra i molti aspetti, la fruibilità delle pavimentazioni e dei percorsi, la flessibilità di impiego, e preveda anche la collocazione di elementi vegetali “per ombreggiare le zone per le attività ludiche e le aree dove sono collocate le panchine, al fine di configurare un contesto in cui la natura è inclusa tra gli elementi cardine del progetto. Confrontando queste caratteristiche con la panchina “inclusiva” emergono diverse criticità dato che la soluzione con il foro centrale non affronta la questione dei diversi ingombri delle persone e dei loro ausili, trascura ogni riferimento alle norme esistenti, e concentrandosi sul singolo oggetto, non considera il luogo in cui va posizionata e le possibili modalità di uso e accostamento degli utenti, permettendo a tutti di scegliere se spostarsi sulla panchina o meno, affinché ognuno adotti il modo più idoneo alle sue capacità e desideri [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]». (S.B.)

Ringraziamo per la collaborazione e la disponibilità la professoressa Valeria Tatano.

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Due dossier sui temi dell’inclusione scolastica

27 Maggio 2025 - 12:55pm

Si chiamano “La continuità didattica: una sfida aperta!” e “L’inclusione in piattaforma: dalla partizione separata SIDI ‘Anagrafe dello studente’ nuovo modello PEI, alla Piattaforma ‘Unica’” i due dossier riguardanti i temi dell’inclusione scolastica, fatti pervenire al Ministero dell’Istruzione e del Merito dalla Federazione Osservatorio 182, «al fine di sollecitare l’attenzione in relazione ad alcune criticità presenti, offrendo, rispetto ad alcune questioni, una serie di possibili suggerimenti»

La nostra Federazione [Federazione Osservatorio 182] ha fatto pervenire al Ministero dell’Istruzione e del Merito due dossier riguardanti i temi dell’inclusione scolastica, al fine di sollecitare l’attenzione in relazione ad alcune criticità presenti, offrendo, rispetto ad alcune questioni, una serie di possibili suggerimenti.
Il primo dossier si chiama La continuità didattica: una sfida aperta! (disponibile a questo link) affronta molte tematiche e fra queste lo spinoso tema della continuità didattica, partendo dall’assunto che l’alunno con disabilità, esattamente come i compagni, deve poter lavorare con “tutti i docenti assegnati alla classe” e non soltanto con il docente incaricato sul sostegno; questa impostazione, che riconosce il diritto alla continuità per tutti gli alunni della stessa classe, mira anche a contrastare fenomeni, purtroppo ancora diffusi, come la delega e la deresponsabilizzazione.
Sia per garantire la continuità che per rilanciare la qualità della scuola inclusiva, un altro argomento, oggetto di attenzione da anni da parte di più realtà, è la formazione in ingresso e in servizio di tutti coloro che, nella scuola, lavorano in qualità di docenti o di dirigenti scolastici.
Ritorna poi la questione della famiglia che, in base alle norme emanate in questi anni (si veda quale esempio il Decreto Interministeriale 182/20 e non solo), risulta essere sempre più marginalizzata, soprattutto in relazione al processo decisionale riguardante il figlio; in questo è emblematica la composizione del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo sull’Inclusione): nella Legge la famiglia è componente a tutti gli effetti, nel Decreto Applicativo, è «soggetto che partecipa ai lavori del GLO».
La nostra richiesta, in questo caso, prevede una profonda modifica dell’impianto normativo sotteso al Decreto 182/20, al fine di restituire alla famiglia, in quanto esercitante la responsabilità genitoriale, il suo ruolo centrale che le compete all’interno del GLO per le importanti decisioni in esso assunte.

Il secondo dossier, invece, intitolato L’inclusione in piattaforma: dalla partizione separata SIDI “Anagrafe dello studente” nuovo modello PEI, alla Piattaforma “Unica” (disponibile a questo link), entra nel merito del processo di innovazione della pubblica istruzione, attualmente in atto, facendo tesoro delle segnalazioni e dei contributi pervenuti, al fine di migliorare l’efficienza dei sistemi informatici, con particolare attenzione alla digitalizzazione del nuovo modello di PEI (Piano Educativo Individualizzato), compresa la risoluzione di alcune criticità, derivanti proprio dall’utilizzo di un sistema che impedisce o rende critico l’accesso e l’utilizzo della piattaforma stessa.
La nostra Federazione auspica a tal proposito che tali processi, nel promuovere la collaborazione scuola/famiglia, possano caratterizzare il GLO come un’occasione che possa favorire il successo formativo dell’alunno con disabilità.

*osservatorio182.federazione@gmail.com.

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Una bella iniziativa: due video dedicati alle donne con disabilità

27 Maggio 2025 - 11:46am

Canale televisivo in tema di disabilità fruibile via web, con informazioni totalmente accessibili alle persone sorde, sia oraliste che segnanti, Open Channel TV ha messo online due video dedicati alle donne con disabilità uno dei quali sul tema della violenza nei loro confronti, l’altro sul tema della maternità e disabilità

Segnaliamo con piacere che Open Channel TV, canale televisivo che si occupa di disabilità, fruibile via web e con informazioni totalmente accessibili alle persone sorde, sia oraliste che segnanti, ha messo online due video dedicati alle donne con disabilità, uno sul tema della violenza nei loro confronti (12.32 minuti, disponibile a questo link), l’altro sul tema della maternità e disabilità (5.50 minuti, fruibile a quest’altro link). Entrambi i video sono sottotitolati e tradotti in LIS (Lingua dei Segni Italiana).

L’idea di affrontare i due temi oggetto dei video è scaturita in occasione del seminario Violenza contro le donne con disabilità: riflessioni e prospettive pedagogiche, organizzato il 26 novembre dello scorso anno dal Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (una presentazione dello stesso è disponibile a questo link).
All’evento hanno partecipato alcune componenti della Redazione di Open Channel TV che, in un momento successivo all’evento stesso, hanno rivolto alle relatrici del seminario delle interviste sui temi esposti in tale sede. I servizi che ne sono scaturiti sono curati da Silvia Cotechini, Anna Chiara Scarponi e Gioia Feliziani.
In particolare, in entrambe le interviste è stata coinvolta Arianna Taddei, professoressa associata di Didattica e Pedagogia Speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata, nonché autrice di diversi saggi sull’educazione inclusiva, tra i quali anche Come fenici. Donne con disabilità e vie per l’emancipazione (FrancoAngeli, 2020). Mentre al video sulla violenza, oltre alla menzionata Taddei, ha preso parte anche chi scrive, Simona Lancioni, in qualità di responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e curatrice di una sezione documentaria online dedicata alle donne con disabilità (che affronta anche il tema della violenza).

Infine, nel video in tema di maternità e disabilità, assieme a Taddei, troviamo anche Barbara Alesi, dottoranda del corso di Formazione, Patrimonio Culturale e Territori sempre presso l’Università di Macerata, che ha condotto un’indagine qualitativa e quantitativa sui modelli di intervento, le pratiche e i protocolli diffusi nei servizi sociosanitari, ginecologici-ostetrici, materno-infantili e di accompagnamento alla genitorialità della Regione Marche per valutare la loro capacità di accogliere e supportare le madri (o le aspiranti madri) con disabilità (indagine di cui si può leggere anche sulle pagine di Superando). (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

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“Rivive” l’orso delle caverne, grazie alla tecnologia, ed è accessibile a ogni forma di disabilità

26 Maggio 2025 - 6:01pm

Oltreché preziosa a scopi scientifici, la riproduzione del teschio di un orso delle caverne vissuto 20.000-30.000 anni fa, ad opera del giovane designer Andrea Sartori, presso il Centro “ProM Facility” di Trentino Sviluppo, ha anche un’importante valenza socioculturale, essendo abbinata alla realizzazione di un espositore utilizzabile in diversi tipi di museo e pensato per permettere anche a chi ha una disabilità fisica, sensoriale o cognitiva di godere appieno dell’esperienza di visita Andrea Sarttori con il teschio dell’orso delle caverne riprodotto in 3D

“Rivive” l’orso delle caverne nel Centro ProM Facility di Trentino Sviluppo, in Polo Meccatronica, grazie alla tesi di laurea di Andrea Sartori della Scuola d’Arte LABA di Rovereto. In collaborazione infatti con la Fondazione Museo Civico di Rovereto e il Museo Archeologico della Valle Sabbia, con sede a Gavardo (Brescia), il giovane designer vicentino, coadiuvato dai tecnici di ProM Facility, ha potuto scansionare il teschio dell’animale preistorico e stamparlo in 3D.
La riproduzione, in scala 1:1, è altamente realistica e funzionale a scopi scientifici: consente ad esempio lo studio della morfologia o delle cavità nasali ed encefalica dell’orso, che altrimenti si potrebbero analizzare solo sezionando il teschio. Ma il progetto ha anche una valenza socioculturale, proponendo la realizzazione di un espositore che potrebbe essere utilizzato in diversi tipi di museo ed è pensato per permettere anche a chi ha una disabilità fisica, sensoriale o cognitiva di godere appieno dell’esperienza. Ci sono ad esempio i cassetti con le infografiche accessibili a chi è in carrozzina, le targhe in Braille, le audioguide scaricabili sul proprio telefono, i campioni tattili e i profumatori per sollecitare la memoria olfattiva.

«Da piccolo, quando entravo in un museo – spiega Andrea Sartori – la prima cosa che mi raccomandavano era di non toccare niente, perché avrei potuto danneggiare opere e reperti di inestimabile valore. Crescendo ho iniziato a chiedermi come potevano, allora, fruire di quell’esperienza le persone cieche e ipovedenti».
Di qui, dunque, la scelta di approfondire l’argomento anche nella propria tesi di laurea in Design alla Scuola d’Arte LABA di Rovereto. «Volevo dar vita a qualcosa di unico, che mostrasse un impiego non standardizzato della stampa 3D». Nello specifico, si è scelto di lavorare su un teschio di orso speleo. Un esemplare dell’animale, che abitava le valli trentine 20.000-30.000 anni fa, è esposto al Museo Civico di Rovereto. Molti altri resti sono stati trovati nelle grotte della Valle Sabbia e trasferiti nell’omonimo museo di Gavardo. Proprio da lì viene il teschio che è stato riprodotto in ProM.

«Per riprodurre il cranio – racconta Gianluca Berti, ingegnere di ProM Facility – abbiamo eseguito due tipi di analisi: una prima scansione esterna superficiale e una seconda tomografica, ovvero una specie di TAC, del teschio». Ciò ha permesso di analizzare con dovizia di dettagli non solo la parte esterna del reperto, ma anche l’interno. Sono stati infatti esaminati e riprodotti fedelmente i vasi del cranio e le cavità nasali e dentali. Il cranio è stato poi stampato in 3D in Poliammide (Nylon), un materiale che ben si presta ad essere maneggiato.
La riproduzione del cranio – come già fatto con precedenti modelli in scala realizzati in ProM Facility – verrà messa a disposizione dei due musei sopracitati, per diversi percorsi museali che possano facilitare l’esperienza a una platea di pubblico più ampia possibile.
In collaborazione con la Cooperativa AbilNova di Trento, infatti, Sartori si è interrogato sulle barriere architettoniche e percettive che una persona con disabilità può trovarsi ad affrontare entrando in un museo e, oltre alla riproduzione del teschio dell’orso delle caverne, nella tesi ha studiato un innovativo espositore, accessibile anche dal punto di vista economico, per migliorare la loro esperienza di visita. Si tratta del totem informativo denominato Homeros, in omaggio al grande padre cieco dell’epica classica e che ruota su se stesso per evitare che debba essere la persona a spostarsi. Anche le altezze sono calcolate con una particolare attenzione per le persone in carrozzina. All’interno dell’espositore, vi sono l’oggetto prototipato – che può quindi essere maneggiato dai visitatori – e poi cassetti con fascicoli in Braille, tablet con la spiegazione nella LIS (Lingua dei Segni Italiana), sistemi tecnologici RFID per trasmettere l’audioguida semplicemente avvicinando totem e cellulare del visitatore, campioni materici – per esempio, nel caso dell’orso, pelliccia o corteccia – e ancora un profumatore per attivare la memoria olfattiva. La parte inferiore del totem, infine, è forata, per permettere a una coreografia di laser di farla interagire con lo spazio circostante. L’idea, infatti, è quella di mettere le persone con disabilità al centro e a fianco degli altri visitatori e di garantire a tutti l’esperienza di visita più completa e integrata possibile.

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La cattiva prassi di organizzare incontri sulla disabilità senza persone con disabilità

26 Maggio 2025 - 5:32pm

«Riteniamo che questo sia un grave passo indietro, che ripropone una dinamica purtroppo frequente: discutere di disabilità senza le persone con disabilità, una dinamica che svuota di senso parole come partecipazione, accessibilità e inclusione»: lo dichiara Daniele Romano, presidente della FISH Campania, denunciando il fatto che il convegno del 5 giugno a Napoli sulla “Città Metropolitana inclusiva e accessibile” non avrà spazi di intervento per le persone con diabilità e per le organizzazioni che ne rappresentano le istanze

«La Città Metropolitana di Napoli ha organizzato per il prossimo 5 giugno il convegno La Città Metropolitana inclusiva e accessibile. Esempi di buone pratiche e traiettorie di sviluppo [a questo link il programma completo, N.d.R.]. L’iniziativa, che vedrà la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali, ha l’ambizione di riflettere sul futuro delle politiche sociali e urbane nel territorio metropolitano. Ma a mancare, ancora una volta, saranno proprio le persone con disabilità e le organizzazioni che ne rappresentano i diritti e le istanze. Le Associazioni, infatti, sono state semplicemente invitate ad assistere, senza alcuno spazio di intervento, confronto o co-progettazione»: a denunciarlo è la FISH Campania (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), volendo ribadire «un principio che è fondamento di ogni processo democratico e inclusivo, ovvero Nulla su di Noi senza di Noi, che non è uno slogan, ma un criterio imprescindibile per ogni intervento che intenda davvero promuovere autonomia, cittadinanza attiva e pari opportunità per tutte e tutti. Chiediamo dunque alle Istituzioni un reale cambio di passo, a partire dal riconoscimento del ruolo delle Associazioni delle persone con disabilità come interlocutori attivi e necessari nella costruzione delle politiche pubbliche».

«Per noi si tratta di un grave passo indietro – commenta Daniele Romano, presidente della FISH Campania -, che ripropone una dinamica purtroppo frequente: discutere di disabilità senza le persone con disabilità, una dinamica che svuota di senso parole come partecipazione, accessibilità e inclusione».
«Quando si esclude chi vive quotidianamente la disabilità – aggiunge – si rischia di perpetuare una visione parziale, che ignora bisogni reali, diritti e prospettive fondamentali. È una distorsione della realtà che finisce per legittimare chi non ha competenza esperienziale come detentore di un sapere che in realtà non possiede». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: fishcampania@gmail.com.

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Il 25° Congresso dell’Associazione Italiana di Miologia

26 Maggio 2025 - 4:53pm

Dal 28 al 31 maggio a Taormina (Messina), il 25° Congresso Nazionale dell’AIM (Associazione Italiana di Miologia) offrirà un intenso programma di sessioni plenarie, simposi, letture magistrali e workshop dedicati a tutte le principali patologie neuromuscolari: dalla distrofia miotonica alla miastenia gravis, dalle miopatie infiammatorie alla SMA (atrofia muscolare spinale), fino alle malattie mitocondriali

A venticinque anni dalla propria fondazione, avvenuta proprio a Taormina (Messina) nel 2000, l’AIM (Associazione Italiana di Miologia) celebrerà dal 28 al 31 maggio il proprio 25° Congresso Nazionale, presso il Palazzo dei Congressi di Taormina, prestigiosa manifestazione che rappresenta l’appuntamento annuale più rilevante in Italia dedicato alle malattie neuromuscolari, riunendo i maggiori esperti nazionali e internazionali — tra medici, ricercatori, operatori sanitari e rappresentanti delle associazioni di pazienti — per condividere conoscenze, esperienze e prospettive future.

Dopo un saluto del sindaco di Taormina Cateno De Luca, i lavori verranno aperti ufficialmente nel pomeriggio del 28 maggio (ore 14.30), con il saluto del presidente dell’AIM Vincenzo Nigro, ordinario di Genetica Medica all’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, seguito dagli interventi delle autorità locali e dei Past President dell’Associazione, in una cerimonia inaugurale che celebrerà i 25 anni di crescita della comunità miologica italiana.
A seguire, Antonio Toscano, ordinario e dirigente di primo livello all’Università di Messina, nonché coordinatore del Comitato Scientifico AIM e presidente del Comitato Organizzatore locale, aprirà le sessioni scientifiche, introducendo la lettura magistrale di Giacomo Pietro Comi, che approfondirà gli ultimi Advancements in Therapeutics in Muscular Dystrophies (“Avanzamenti nelle terapie riguardanti le distrofie muscolari”), con un’analisi delle terapie emergenti, incluse quelle geniche e farmacologiche, che stanno cambiando la storia naturale di malattie un tempo considerate incurabili.

Fino alla mattinata del 31 maggio, il congresso offrirà un intenso programma di sessioni plenarie, simposi, letture magistrali e workshop dedicati a tutte le principali patologie neuromuscolari: dalla distrofia miotonica alla miastenia gravis, dalle miopatie infiammatorie alla SMA (atrofia muscolare spinale), fino alle malattie mitocondriali.
Tra gli appuntamenti più attesi, da segnalare il workshop New Therapeutic Roads in Muscle Disorders (“Nuove strade terapeutiche nei disturbi muscolari”), in programma nella mattinata del 30 maggio (ore 11-12.30), con interventi di Benedikt Schoser (Monaco di Baviera), Marco Bugiardini (Londra) e del citato Antonio Toscano, che aggiornerà i presenti sulle nuove opzioni terapeutiche per la malattia di Pompe.

Un ruolo centrale nel Congresso sarà riservato ai Gruppi di Studio AIM, laboratori di idee, formazione e ricerca che rappresentano il cuore pulsante della comunità miologica italiana. Queste realtà multidisciplinari non solo alimentano il dibattito scientifico sui diversi sottotipi di malattie neuromuscolari, ma promuovono anche la diffusione delle buone pratiche cliniche e riabilitative, con una visione sempre più condivisa e integrata.
La vivacità scientifica e la forza propulsiva del settore saranno testimoniati in Sicilia non solo dalla partecipazione attesa di oltre 500 specialisti provenienti da tutta Italia, ma anche dalla sottomissione di più di 200 abstract, che saranno selezionati per la presentazione in formato poster e comunicazioni orali, riflettendo l’elevato livello qualitativo dei contributi proposti.
Particolare attenzione sarà rivolta ai giovani professionisti, incoraggiati a confrontarsi con esperti senior e a emergere nella comunità scientifica grazie a sessioni dedicate, premi, momenti formativi e opportunità di networking. In questo contesto, il Gruppo Giovani AIM avrà un ruolo attivo nel favorire lo scambio generazionale e nell’alimentare la passione per la ricerca in miologia, investendo concretamente sul futuro della disciplina.

Come da tradizione, la mattinata dell’ultimo giorno, sabato 31, sarà dedicata alla tavola rotonda con le Associazioni, un momento fondamentale di confronto, ascolto e alleanza tra clinici, ricercatori e pazienti, per affrontare insieme le sfide della diagnosi, dell’accesso alle cure e della gestione quotidiana delle malattie neuromuscolari. Per la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) vi parteciperà la vicepresidente nazionale Stefania Pedroni.

*La UILDM è l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, aderente alla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie).

A questo link è disponibile il programma completo del Congresso di Taormina.

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Ci sono Comuni che lavorano bene sul fronte dell’accessibilità e dell’inclusione

26 Maggio 2025 - 4:20pm

Ci sono Comuni che si impegnano concretamente sul fronte dell’accessibilità e dell’inclusione e che lo fanno bene, come Lacchiarella, nel Milanese, che oltre ad avere allestito un parco giochi concepito per bambini e bambine con ogni tipo di disabilità, ha anche realizzato una panchina inclusiva nel cuore della propria città, oltre a promuovere specifiche iniziative “senza barriere” Una panchina inclusiva simile a quella installata a Lacchiarella, con un posto centrale utile alle persone in carrozzina

Un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti i bambini è quello del gioco, purtroppo non è sempre così, barriere architettoniche, infatti, spesso non rendono accessibili i parchi giochi ai bimbi con disabilita. Lacchiarella, Comune dell’hinterland milanese, non si è solo limitato a fare fronte a questo problema, ma promuove anche alcune iniziative finalizzate all’inclusione dei suoi cittadini più piccoli con disabilità e non solo.
Nel 2021 è stato realizzato un parco inclusivo, concepito non solo per bambini in sedia a rotelle o con problemi di deambulazione, ma con ogni tipo di disabilità. All’interno di esso, infatti, oltre a non esserci alcun tipo di barriera architettonica, sussistono “accorgimenti” che possono facilitare la permanenza e il gioco di bimbi con disabilità sensoriali o intellettive.

Un percorso tattile per i bambini ciechi o ipovedenti costituto da piastrelle codificate e di vario colore e texture, funge da vero e proprio codice rettilineo. Le stesse piastrelle sono di due materiali diversi: quelle del camminamento sono in calcestruzzo, mentre quelle della pavimentazione dell’area giochi sono in gomma. È stato utilizzato un forte contrasto di colori, in modo da ottenere un netto distacco cromatico dalla pavimentazione esistente, pensato in particolare per gli ipovedenti.
I giochi installati non sono stati prescelti in base all’inclusione, ma alla multifunzionalità, cioè utilizzabili sia da bambini senza che con disabilità, per favorire la vera aggregazione.

Due anni più tardi è stato realizzato un percorso analogo, dove preesisteva già il “Parco della Vita”, costruito nel 2015, specificatamente per i bambini in età scolare. La struttura attuale consiste in un viale che si apre su una circonferenza dove sono posizionati i giochi; la configurazione a cerchio simboleggia sia l’abbraccio protettivo dei genitori, sia il concetto di inclusione.
Nell’aprile scorso, quindi, per favorire l’inclusione delle persone con disabilità anche nel cuore della cittadina, è stata realizzata una panchina inclusiva, concepita come un luogo di incontro e discussione, che ha un posto centrale utile a fare accomodare le persone in sedia a rotelle, mentre sull’esterno ci sono le sedute per quelle “normodotate”. La panchina bianca, colore scelto appositamente per richiamare l’attenzione sulla pedofilia perché quest’ultima è un grave problematica mai abbastanza affrontata.

Oltre a realizzare queste strutture finalizzate all’inclusione dei cittadini con disabilità, il Comune di Lacchiarella organizza alcune iniziative con lo stesso scopo. Di particolare rilevanza è la Festa dell’inclusione – Fuori di Festa – un mondo di sorrisi senza barriere, la cui prima edizione si è svolta il 6 aprile scorso. Grazie al contributo delle Associazioni del territorio che lavorano nel campo della disabilità, sono state promosse varie attività, come, giochi di manipolazione e la pet therapy.
Il 18 maggio scorso, invece, presso il laghetto comunale, si è svolta la 27^ edizione della manifestazione Peschiamo insieme, durante la quale adulti e bambini con e senza disabilità hanno avuto la possibilità di cimentarsi nella pesca, portandosi a casa un premio: le trote che sono riusciti a pescare. La stessa giornata, inoltre, è stata allietata da un pranzo comunitario, da giochi e musica.

*Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Il parco giochi di Lacchiarella abbraccia i bambini con ogni esigenza”, e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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Verso una città inclusiva per bambini e adolescenti con disabilità

26 Maggio 2025 - 1:53pm

«Lottare contro la discriminazione delle bambine e dei bambini con disabilità per l’inclusione è la nostra mission da quando siamo nati»: lo dicono dall’Associazione L’abilità di Milano, motivando la propria adesione, insieme agli altri 15 Enti della Rete ConsideraMI, alla Settimana dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, indetta fino al 31 maggio dal Garante del Comune di Milano per tale settore: «perché il percorso di vita dei minori con disabilità a Milano non diventi “un viaggio senza valigie”»

«Lottare contro la discriminazione delle bambine e dei bambini con disabilità per l’inclusione è la nostra mission da quando siamo nati. Non abbiamo avuto paura di dire che la mancanza di luoghi pensati e adeguati per il gioco, strutturati per percorsi educativi, abilitativi e riabilitativi, la carenza di presa in carico delle disabilità complesse, di sollievo e di sostegni alla povertà e al disagio familiare creano discriminazioni. Non abbiamo avuto paura di dire che le famiglie sono lasciate spesso senza ascolto, consigli, orientamento, supporto e sollievo. Per questo motivo, insieme agli altri quindici Enti della Rete ConsideraMI, abbiamo deciso di aderire alla Settimana dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, indetta dal 25 al 31 maggio a Milano dal Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune»: lo dicono dall’Associazione L’abilità di Milano, che come primo atto di tale adesione, ha partecipato nei giorni scorsi alla Commissione Consiliare congiunta (Welfare, Educazione, Pari Opportunità), voluta per sensibilizzare il Consiglio Comunale, dare visibilità al lavoro della Rete ConsideraMI, riproporre i contenuti dell’Agenda 16 (Verso una città inclusiva per bambini e adolescenti con disabilità) e richiamare l’attenzione sui doverosi e urgenti investimenti che il Comune deve introdurre per rispondere alle necessità dei bambini e al progetto di vita.

«Un’alleanza, quella con le Istituzioni, necessaria per costruire momenti di rilevanza, di visibilità», sottolineano da L’abilità, dalla quale si ricorda poi come «durante la Commissione dei giorni scorsi siano stati i giovani con disabilità e le loro famiglie a mettere in primo piano, grazie alle loro testimonianze dirette, alcune tematiche fondamentali come, per esempio, l’assenza di luoghi di partecipazione e di ascolto in cui poter esprimersi liberamente senza subire discriminazioni, o la possibilità di avviare i loro percorsi di inserimento lavorativo, luoghi necessari anche per i caregiver che, in quegli spazi, possono ri-trovare energie e supporto. Si parla quindi della visione di una città che deve assumere un ruolo fondamentale nella costruzione di contesti adeguati in cui non sia la condizione di disabilità dei minori a delineare il loro futuro, ma le loro passioni, interessi e relazioni. Perché il percorso di vita delle famiglie con minori con disabilità nella città di Milano può rappresentare, nelle parole della nostra direttrice generale Laura Borghetto, “un viaggio senza valigie che comincia dalla mancanza di consapevolezza sui numeri e sui bisogni. Quando non si risponde subito e con eccellenza, formazione e attenzione si discrimina il bambino e il suo futuro”. Vi è pertanto un futuro senza barriere tuttora da costruire».

La seconda iniziativa che vede protagonisti in questa settimana gli Enti della Rete è la ConsideraMI Week, palinsesto di eventi all’insegna dell’inclusione e dei diritti dei minori con disabilità, in programma nel capoluogo lombardo fino al 31 maggio. (S.B,)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@labilita.org (Anna Tipaldi).

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A Roma e a Rocca Priora “Amor ch’a null’amato”: il “Teatro al Buio” nell’universo dantesco

26 Maggio 2025 - 1:27pm

Il 30 maggio a Roma la prova generale aperta al pubblico, seguita, il giorno dopo, da due rappresentazioni a Rocca Priora e da ulteriori repliche il 7 e 8 giugno al MAXXI di Roma: sarà il percorso della nuova esperienza di esplorazione multisensoriale rpomossa dall’Associazione Museum, insieme alla Fondazione Claudio Ciai, nell’àmbito del proprio progetto di “Teatro al Buio”, con un tuffo, questa volta, nell’universo dantesco

«A differenza di cinema e teatro, la rappresentazione nel nostro Teatro al Buio esclude la vista e consente libertà di immaginazione per ambienti e personaggi, come quando si leggono le terzine dantesche. Lo spettatore, dunque, riceve stimoli percettivi molto forti, che possono turbare, commuovere, far pensare e gli attori e le attrici, con e senza disabilità visiva, sono tanti “Virgilio” che guidano, proteggono, rassicurano»: così l’Associazione romana Museum presenta la nuova esperienza di esplorazione multisensoriale, condotta insieme alla Fondazione Claudio Ciai, nell’àmbito del proprio progetto di Teatro al Buio, con un tuffo, questa volta, «nell’universo dantesco che – viene sottolineato -, dal 1300 in poi, tanto ha stimolato la fantasia degli esseri umani».

La rappresentazione intitolata Amor ch’a null’amato vivrà dunque nel secondo pomeriggio del 30 maggio una prova generale aperta al pubblico al Teatro dei Documenti di Roma (Via Nicola Zabaglia, 42, ore 18), seguita, il 31 maggio da due rappresentazioni al Museo Robazza di Rocca Priora, nella Città Metropolitana di Roma (Via Monsignor Giacci, 2, ore 14,00 e ore 16,00) e da altre due il 7 giugno al MAXXI di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Via Guido Reni, 4/a, ore 15,00 e ore 16,30), seguite da ulteriori due repliche l’8 giugno nella stessa sede (ore 15,00 e ore 16,30). (S.B.)

Ingresso gratuito per 30 spettatori a spettacolo, prenotazione obbligatoria tramite assmuseum@gmail.com.

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Fondamentale la stabilità della relazione educativa

26 Maggio 2025 - 12:43pm

«Con questa decisione il TAR ha riconosciuto l’importanza cruciale della continuità educativa per garantire il diritto all’istruzione degli studenti e delle studentesse con disabilità»: lo dicono dalla Federazione FISH, commentando la decisione con cui il TAR del Lazio ha respinto l’istanza cautelare promossa da alcune organizzazioni sindacali contro il Decreto Ministeriale 32/25, riguardante «la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026»

Il TAR del Lazio ha respinto l’istanza cautelare promossa dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL e Gilda-UNAMS contro il Decreto Ministeriale 32/25 (Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026, a norma dell’articolo 8, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2024, n. 106), iniziativa segnalata a suo tempo anche su queste pagine, nei confronti della quale la Federazione FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) si era costituita in giudizio.

«Con questa decisione – si legge in una nota diffusa dalla stessa FISH – il TAR ha riconosciuto non solo la fondatezza giuridica della norma, ma soprattutto l’importanza cruciale della continuità educativa per garantire il diritto all’istruzione degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si tratta di una decisione che segna un passaggio decisivo nel cammino verso una scuola realmente inclusiva. Sancisce infatti che la continuità non è un’opzione organizzativa, ma una condizione indispensabile per percorsi di apprendimento coerenti e relazioni educative significative. È il superamento di una visione frammentaria dell’inclusione, in favore di un approccio fondato sulla progettualità, sulla competenza e sulla stabilità. Non si tratta infatti di creare corsie preferenziali per alcune categorie di docenti, ma di garantire il pieno esercizio di un diritto per migliaia di studenti e studentesse con disabilità, se è vero che una scuola che cambia continuamente figure di riferimento indebolisce il percorso educativo, disperde competenze e relazioni, mina l’efficacia dell’inclusione».

«Questa vittoria giuridica – concludono dalla Federazione – rappresenta un passo avanti concreto, ma molto resta da fare. Ora è necessario vigilare sull’applicazione omogenea della norma, rafforzare la formazione dei docenti, investire risorse adeguate affinché l’inclusione scolastica non resti un principio astratto, ma si traduca in prassi quotidiane».

«Questa sentenza – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH e consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) – afferma con chiarezza che la continuità educativa non è un optional o una semplice comodità organizzativa, bensì una condizione essenziale per garantire il diritto all’istruzione. Troppo spesso abbiamo assistito allo svilimento di percorsi educativi faticosamente costruiti, vanificati dal continuo avvicendarsi di figure di riferimento. Ora viene sancito un principio inequivocabile: la stabilità della relazione educativa costituisce parte integrante e imprescindibile del processo di apprendimento per gli studenti e le studentesse con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

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Abilismo: quella squisita pratica sociale che trasforma la vita delle persone con disabilità in una “gita all’inferno”

26 Maggio 2025 - 12:12pm

Per una persona con disabilità buttarla sul ridere è una delle possibili strategie di sopravvivenza alle micro e macro aggressioni quotidiane a cui la espone una società ancora profondamente abilista. È un po’ questa la filosofia di “Abilisti fantastici e dove trovarli”, l’ultima fatica letteraria di Marina Cuollo, che già in precedenti lavori aveva scelto uno stile ironico per parlare di disabilità

Il disegno di una donna in sedia a rotelle, ritratta di spalle, leggermente di lato, mentre solleva un braccio e con la mano mostra il dito medio: l’illustrazione di copertina di Abilisti fantastici e dove trovarli (Fandango Libri, 2025) è abbastanza esplicita, e chi compra (o regala) questo testo ha ben presente che non si tratta di un’opera “in guanti bianchi”. E d’altra parte l’autrice è Marina Cuollo, classe 1981, «napoletana, cinica, spietata, simpaticissima. Non in quest’ordine e non per tutti», nonché «scribacchina molesta», come scherzosamente ha scelto si presentarsi sul suo sito personale (a questo link).
Ma, ovviamente, Cuollo non scherza e basta. Infatti ha anche una laurea in Scienze Biologiche, è dottoressa di ricerca in Processi Biologici e Biomolecole, è scrittrice, TEDx speaker, conduttrice, editorialista e consulente D&I; collabora con diverse testate, tra cui «Vanity Fair», si occupa di rappresentazione della disabilità in àmbito mediale ecc.

Abilisti fantastici e dove trovarli, è la sua ultima fatica letteraria che, per stile narrativo, un po’ richiama il suo testo d’esordio, A Disabilandia si tromba (Sperling & Kupfer, 2017). Diciamo che per una persona con disabilità (quale è anche Cuollo) buttarla sul ridere è una delle possibili strategie di sopravvivenza alle micro e macro aggressioni quotidiane a cui la espone una società ancora profondamente abilista. Ed infatti il tema portante dell’opera è proprio l’abilismo, che, «per chi non lo sapesse, è quella sottile e squisita pratica sociale che trasforma la vita delle persone con disabilità in una gita all’inferno. Non è che qualcuno si svegli la mattina e decida di farlo apposta, per carità. È più un riflesso pavloviano, un’abitudine culturale che si perpetua con la stessa naturalezza con cui ci si sciacqua la faccia appena svegli», argomenta Cuollo.

Gli “Abilisti fantastici” non sono creature mitologiche. In genere sono dei “normodotati”, che Cuollo ribattezza “dotati di norma” (sebbene non si sappia cosa sia la norma), che però non sono tutti uguali e possono essere tipizzati. Dunque c’è l’Homo misericordiosus, altrimenti detto “Il Pietoso”, «spesso intriso di buoni sentimenti e infarcito di bontà, più di un babà col limoncello»; poi c’è l’Homo indifferens, che aiuta chiunque abbia una disabilità a trasformarsi «in un ornamento, meno visibile della tappezzeria e più anonimo del linoleum di un ospedale»; al Quoque, invece, basta vedere o nominare una persona con disabilità che subito ti snocciola «una serie di parenti e/o conoscenti e/o passanti e/o programmi televisivi», che non hanno nulla in comune con la persona con disabilità in questione, «ma gli ricordano che al mondo i problemi non sono solo di stipsi»; interessante è anche la Femminista (Trade Mark, ovvero marchio non registrato): Cuollo osserva come il femminismo, storicamente, abbia sempre «lottato per abbattere le oppressioni, ma chissà perché le donne disabili non sono mai riuscite a farsi spazio nelle discussioni. Forse perché sono sempre state viste come l’equivalente di una pianta grassa: adatte a fare colore, ma facilmente ignorabili finché non c’è bisogno di innaffiarle – cioè, dare loro spazio, quindi mai». Altre varianti di Abilisti fantastici sono il Tuttologo, il Ti Stimo&Ammiro, il Punisher, il Diversamente ipocrita, il Timoroso, il Pasce Lesso, l’Artista Illuminato.

Ma la disamina dell’abilismo non finisce qui. Ridendo e scherzando si parla di ausili per persone con disabilità e non, delle persone con disabilità nella storia (riflettendo sulle persone con disabilità di oggi, ad esempio, l’Autrice osserva: «Non ci ammazzano più – quasi –, ma a volte fa male uguale»), di viaggi, lavoro, relazioni, sessualità, persone con disabilità VIP, stagioni della vita (adolescenza, giovinezza, vecchiaia).

L’ironia e il sarcasmo sono la scelta vincente per contrastare l’abilismo? Possiamo convenire che non esiste una modalità che funziona in tutte le circostanze, una sorta di ricetta magica. Ma tutto ciò che può aiutare a rompere quelle cristallizzazioni mentali che hanno portato – e ancora portano – a svalutare, inferiorizzare o escludere alcune persone sulla base di una loro caratteristica (che sia la disabilità, l’etnia, o un’altra ancora, poco importa) è benaccetto. Le scelte stilistiche non sono mai fini a se stesse. Ed infatti la stessa Cuollo precisa che la sua scelta di scrivere di disabilità con leggerezza non significa che lei «non prenda la questione sul serio. È solo che se passassi ogni momento a rimuginare sull’idiozia del mondo, rischierei di sviluppare un’ossessione per le patatine alla paprika o di rosicchiarmi compulsivamente le pellicine fino a trasformare le dita in carta vetrata. Preferisco ridere. Certo, a volte neanche una risata ti protegge dagli Abilisti fantastici, ma almeno ti aiuta a scordarli più in fretta».

*Responsabile di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), nel sito del quale è già apparso il presente testo, che viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

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Il nostro tempo che continua

26 Maggio 2025 - 11:48am

«Nei giorni della conferenza internazionale It’s OUR Time!, da noi organizzata – scrivono dall’Associazione sammamrinese Attiva-Mente – il messaggio che ha attraversato ogni momento dell’iniziativa è stato quello dell’importanza del tempo. E in quei giorni abbiamo detto con forza che è il nostro tempo, non per chiedere concessioni, ma per vivere pienamente. Perché Il tempo, per chi viene continuamente disabilitato da barriere, pregiudizi e mancanze istituzionali, non scorre come per tutti»

Con la conclusione della conferenza internazionale It’s OUR Time!, da noi organizzata a San Marino in occasione della recente Giornata Europea per la Vita Indipendente del 5 maggio [se ne legga anche la presentazione sulle nostre pagine, N.d.R.], desideriamo condividere un messaggio che ha attraversato ogni momento dell’iniziativa: l’importanza del tempo.
Il tempo che passa, che non torna. Il tempo che pesa, soprattutto per chi vive escluso dalle scelte che contano. Il tempo che non può essere messo da parte né conservato. Il tempo che troppo spesso viene negato, rubato, sprecato. Nei giorni della conferenza abbiamo provato a recuperarlo, quel tempo, restituendo ad esso significato, attraverso il confronto, l’ascolto, la responsabilità condivisa. Abbiamo detto con forza che è il nostro tempo, non per chiedere concessioni, ma per vivere ciò che ci spetta per diritto: la libertà di scegliere, di sbagliare, di amare, di contribuire alla società… in una parola, di vivere pienamente.
Il tempo, per chi viene continuamente disabilitato da barriere, pregiudizi e mancanze istituzionali, non scorre come per tutti. Ogni attesa ha un costo enorme. Ogni ritardo è un diritto sospeso. Ogni giorno è un’opportunità perduta.
Ed è per questo che, se l’evento It’s OUR Time! si è concluso, non si è chiuso affatto il nostro impegno. Al contrario: da qui è ripartita con ancora più forza la richiesta di un cambiamento reale. Continueremo a promuovere e a chiedere, con determinazione, che il diritto alla Vita Indipendente sia riconosciuto, finanziato e reso concretamente esigibile. Perché non c’è più tempo da perdere. E perché ogni vita conta, adesso.
Non vogliamo essere invisibili. Vogliamo essere presenti, liberi e partecipi. Vogliamo che la nostra voce non sia solo ascoltata, ma che abbia peso e potere nei luoghi dove si decidono le politiche e il futuro.

Durante l’Udienza Ufficiale concessa dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti della Repubblica di San Martino abbiamo avuto modo di rappresentare loro con chiarezza anche il valore inestimabile del tempo, e quanto ogni ritardo nelle risposte istituzionali incida profondamente sulle vite delle persone con disabilità.
Siamo certi che chi ha partecipato a It’s OUR Time! difficilmente sia rimasto indifferente. Le testimonianze, le storie, le riflessioni emerse hanno toccato corde profonde. Emozione e commozione sono state palpabili, segno che quando si parla con sincerità di diritti, dignità e umanità, nulla può lasciare indifferenti.
Un sentito ringraziamento va dunque a tutte le persone che, a vario titolo, ci hanno aiutato a rendere possibile quell’evento: volontari, collaboratori, istituzioni, enti pubblici e privati, sponsor, tecnici, relatori e ospiti. E un grazie speciale a tutte e tutti coloro che hanno partecipato con presenza, cuore e attenzione, contribuendo a fare della conferenza It’s OUR Time! un’esperienza viva e condivisa. È anche grazie a voi se continueremo a credere, a proporre, a costruire. Insieme.

L’evento si è chiuso con un interessante dialogo, nel corso della presentazione del libro Mezze persone di Elena e Maria Chiara Paolini, su un tema di cui a San Marino ancora non si è mai parlato apertamente: l’abilismo. Un confronto necessario, che ci auguriamo possa segnare l’inizio di un cambiamento culturale profondo.

*Attiva-Mente è un’Associazione della Repubblica di San Marino (contatto@attiva-mente.info).

Per approfondimenti sulla conferenza internazionale di San Marino It’s OUR Time!, accedere a questo link.

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Università di Milano: una linea di ricerca triennale sui diritti delle persone con disabilità

23 Maggio 2025 - 6:13pm

Nell’àmbito del bando per l’ammissione ai vari Dottorati di Ricerca dell’Università degli Studi di Milano, è prevista anche una linea di ricerca triennale sui diritti delle persone con disabilità, la cui borsa di studio è cofinanziata da CBM Italia e il cui referente è il docente di Diritto Costituzionale Giuseppe Arconzo

In questi giorni l’Università degli Studi di Milano ha pubblicato il bando per l’ammissione ai vari Dottorati di Ricerca e ci piace segnalare che in quello di Diritto Pubblico, coordinato dalla professoressa Francesca Biondi, è prevista anche una linea di ricerca triennale sui diritti delle persone con disabilità, la cui borsa di studio è cofinanziata da CBM Italia, la nota organizzazione impegnata nella prevenzione e nella cura della cecità e delle disabilità evitabili, oltreché nell’inclusione delle persone con disabilità, nel Sud del mondo e anche in Italia.
Referente del programma di ricerca sarà il professor Giuseppe Arconzo, docente di Diritto Costituzionale e coordinatore del corso di perfezionamento su Diritti e inclusione delle persone con disabilità in una prospettiva multidisciplinare, iniziativa, quest’ultima, seguita costantemente anche sulle nostre pagine, oltreché delegato del Sindaco per le Politiche sull’Accessibilità del Comune di Milano.
A questo link (pagine 24-26 del bando) sono disponibili tutte le necessarie informazioni. (S.B.)

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Un evento voluto per mettere in discussione stereotipi e narrazioni dominanti

23 Maggio 2025 - 5:48pm

Sarà l’evento del 27 maggio a Bologna, aperto dalla presentazione da parte di Iacopo Melio del suo ultimo libro “Ma i disabili fanno sesso? 100 risposte semplici a 100 domande difficili”, a dare il via a “Roadmap to Inclusion”, rassegna culturale proposta dalla Cooperativa emiliana Arca di Noè, «un percorso di eventi, incontri e storie che raccontano il tema della disabilità e i progetti di inclusione sociale attraverso prospettive e linguaggi diversi»

Prenderà il via il 27 maggio Roadmap to Inclusion, rassegna culturale estiva proposta dalla Cooperativa Sociale emiliana Arca di Noè, «un percorso di eventi, incontri e storie che raccontano il tema della disabilità e i progetti di inclusione sociale attraverso prospettive e linguaggi diversi, per andare oltre i luoghi comuni e promuovere spazi di incontro e relazione per tutta la cittadinanza», come spiegano i promotori.

Ad aprire dunque la rassegna il 27 maggio, come detto, sarà l’evento al Fuori Orsa DLF di Bologna aperto alle 19.30 dalla presentazione in diretta streaming, da parte di Iacopo Melio, giornalista, scrittore, politico e attivista per i diritti umani e civili italiano, del suo ultimo libro Ma i disabili fanno sesso? 100 risposte semplici a 100 domande difficili (Il Margine), nel corso di un dialogo pubblico moderato da Nunzia Vannuccini, diversity manager del Comune di Bologna.
«Sarà un evento a ingresso gratuito, aperto all’intera cittadinanza – sottolineano dall’Arca di Noè – per invitare a mettere in discussione stereotipi e narrazioni dominanti, attraverso un confronto diretto e senza filtri su disabilità, sessualità e inclusione. Tramite le domande e le risposte contenute nel suo libro, Melio affronterà con profondità e ironia diversi temi, dal corpo e il desiderio all’educazione sesso-affettiva, dall’uso delle parole alla percezione sociale della disabilità, fino alla necessità di una cultura del lavoro più equa e realmente inclusiva».

Successivamente è previsto lo spettacolo musicale itinerante della Rulli Frulli Marching Band, formazione di 20 elementi che unisce inclusione e musica, attraverso l’uso di strumenti autocostruiti con materiali di recupero.
Durante la serata, infine, sarà presente anche l’Associazione Mörbidø con il suo spazio di gioco destrutturato, dedicato alla cura relazionale e alla socialità congiunta di persone grandi e piccole. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@arcacoop.com (Sara Arlati).

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La Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità va aggiornata con nuove azioni

23 Maggio 2025 - 5:22pm

«La Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 va aggiornata con nuove azioni sul lavoro, sull’accessibilità e sulle tecnologie assistive e per esse devono essere garantiti adeguati finanziamenti»: lo hanno detto gli esponenti della delegazione dell’EDF, il Forum Europeo Sulla Disabilità, nel corso di un incontro con Hadja Lahbib, commissaria europea per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, con Hadja Lahbib, commissaria europea per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi (©European Union, 2025)

«Ho apprezzato la proficua discussione con la commissaria Lahbib alla quale ho spiegato il nostro punto di vista, ossia che le recenti Osservazioni del Comitato ONU devono essere il punto di partenza di una forte seconda fase della Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità»: lo ha dichiarato Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, a margine di un incontro avuto da una delegazione del Forum stesso con Hadja Lahbib, commissaria europea per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, incontro che ha fatto seguito alle recenti Osservazioni Conclusive del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sull’applicazione da parte dell’Unione Europea della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. In tal senso, come abbiamo riferito nei giorni scorsi sulle nostre pagine, il Comitato ONU ha evidenziato sostanzialmente che nonostante i progressi compiuti, l’Unione Europea, che ha ratificato la Convenzione ONU nel 2010, deve assumersi maggiori responsabilità, emanando leggi e politiche che promuovano i diritti delle persone con disabilità».

La delegazione dell’EDF, dunque, ha chiesto alla commissaria Lahbib che la Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 venga aggiornata con nuove azioni e in particolare con un programma di garanzia volto a sostenere finanziariamente l’occupazione delle persone con disabilità, con una nuova Agenzia Europea di regolamentazione per l’accessibilità, nonché con un fondo per l’accessibilità nel nuovo Piano Europeo sull’edilizia a costi accessibili e con una legislazione sull’accessibilità da un punto di vista economico alle tecnologie assistive.

È però dal punto di vista delle risorse finanziarie che l’EDF ha esposto le istanze più stringenti, chiedendo innanzitutto di garantire finanziamenti consistenti per le organizzazioni di persone con disabilità e le attività correlate, di supportare adeguatamente le iniziative stabilite dalla citata Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità e da ultimo, ma non certo ultimo, di assicurare che nessun finanziamento venga destinato a iniziative che violano i diritti delle persone con disabilità.

Altro tema sollevato durante l’incontro è stato quello riguardante la necessità di invertire la rotta sulla proposta di revoca della Proposta di Direttiva per l’attuazione del principio di parità di trattamento tra le persone, indipendentemente dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale, un provvedimento che, come sottolineato qualche mese fa sulle nostre pagine dall’EDF, viene ritenuto «un altro triste segnale dei tempi ostili che stiamo vivendo».

E infine, anche alla luce del ruolo ricoperto dalla commissaria Lahbib, il Forum ha espresso la necessità di includere la disabilità sia nella preparazione alle situazioni emergenziali, sia nella gestione delle situazioni di catastrofi naturali o causate dall’uomo. Il tutto ponendo particolare attenzione sul sostegno alle organizzazioni locali di persone con disabilità quali operatori umanitari, migliorando altresì la raccolta di informazioni sul numero di persone con disabilità colpite dalle crisi. (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org (a cui scrivere in inglese).

L'articolo La Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità va aggiornata con nuove azioni proviene da Superando.

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