Superando

Uniti nella distanza, anche per quelli che rischiano di più

«Il coronavirus - scrive Simona Lancioni - non ha lo stesso effetto su tutte le persone, alcune rischiano di più, e la loro esposizione al rischio dipende anche dalla nostra condotta. In questi giorni molti personaggi dello spettacolo e dello sport aderiscono alla campagna “#distantimauniti”. Mi piace molto il pensiero di ritenerci uniti anche nella distanza, considerando la salute come una responsabilità collettiva. E sarebbe bello se, visto che ci siamo, oltre al virus, debellassimo anche l’individualismo che ammala la nostra epoca. Possiamo farcela, e torneranno anche gli abbracci»

Il CoorDown rinvia la propria campagna, ma non il proprio impegno per i diritti

«Sospendiamo la nostra campagna sull’inclusione lavorativa, per essere tutti uniti nel dare il nostro contributo a fermare l’epidemia di coronavirus. Ma non ci fermiamo nella nostra attività di tutela dei diritti delle persone con sindrome di Down»: così Antonella Falugiani, presidente del CoorDown, motiva la decisione di rinviare la propria tradizionale campagna di comunicazione internazionale, coincidente con la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, segnalando però che per l’occasione verranno diffusi i primi risultati della ricerca “It’s My Say!” (“È la mia opinione!”)

Di fronte alla mancata accessibilità non c’è “insufficienza di fondi” che tenga

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con una Sentenza che ha posto fine alla lunga vicenda giudiziaria riguardante una donna con disabilità motoria, già Consigliera Comunale a San Paolo di Jesi (Ancona), alla quale le barriere avevano impedito di accedere alledificio sede del proprio Municipio. La Suprema Corte, infatti, ha rigettato il ricorso del Comune contro la precedente Sentenza della Corte d’Appello di Ancona, che aveva riconosciuto alla donna, affiancata in tutta la propria azione dall’Associazione Luca Coscioni, un risarcimento danni di 15.000 euro

Servono provvedimenti adeguati, nell’interesse dei cittadini tutti

«La priorità - scrive Paolo De Luca - è impedire un’ulteriore diffusione del contagio e la tutela della salute pubblica è anche responsabilità di ciascuna e ciascuno di noi. Tuttavia non è accettabile che le pur necessarie misure ricadano sulle spalle di lavoratori e lavoratrici che possono spostarsi per recarsi al proprio posto di lavoro, mettendo a rischio se stessi e, incolpevolmente, gli altri, spesso senza poter disporre dei più elementari equipaggiamenti di sicurezza. Servono quindi provvedimenti adeguati, nell’interesse dei cittadini tutti, senza distinzione alcuna»

Il coronavirus, l’assistenza scolastica e le “tre facce della medaglia”

«Sono un’assistente educativa per l’autonomia e la comunicazione - scrive Paola Di Michele - e da circa tredici anni mi occupo di inclusione scolastica con i bambini con disabilità. Quello che è accaduto in questi giorni, legato all’emergenza coronavirus, con la conseguente chiusura delle scuole, mi ha mostrato ben “tre facce della medaglia” dell’inclusione scolastica, quella delle Associazioni e delle famiglie, quella di noi, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e quella dei bambini, che non sono “bambini con disabilità”, ma semplicemente bambini»

Terzo Settore: aiutateci ad aiutare!

«Il Terzo Settore italiano sta continuando a fare la propria parte: aiutateci ad aiutare!»: lo dichiara Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, che chiede interventi efficaci e tempestivi di fronte alle gravi difficoltà di questi giorni per il Terzo Settore, dai problemi di mobilità per i volontari impegnati in opera di aiuto ai cittadini più fragili, alle chiusure e ai lavoratori messi a riposo forzato, fino all'irreperibilità sul mercato dei dispositivi di protezione indispensabili per garantire in sicurezza la continuità del servizio e degli aiuti alla popolazione

Disabilità e coronavirus: le domande e le risposte più frequenti

Ben volentieri mettiamo a disposizione dei Lettori il testo integrale della pagina web predisposta dall’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità della Presidenza del Consiglio, con le domande e le risposte più frequenti riguardanti il coronavirus e la disabilità. Il testo da noi proposto, per altro, è nella forma attualmente disponibile (mattinata dell’11 marzo), rispetto alla quale bisogna tenere conto del costante aggiornamento della pagina, a seconda dei provvedimenti che verranno di volta in volta adottati

Un’azione prioritaria di protezione per le famiglie con disabilità

«L’emergenza sanitaria legata al coronavirus - scrive Alessandro Chiarini, presidente del CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) - dovrebbe rendere tutti più consapevoli di cosa significhi proteggere la propria famiglia da pericoli non dipendenti dalla nostra volontà, come capita ai caregiver familiari, che “sperimentano” ogni giorno un isolamento preventivo e forzato a salvaguardia della parte fragile della propria famiglia. Chiediamo dunque che tra le misure straordinarie di questi giorni messe in campo per le famiglie vengano ricomprese altresì le famiglie con disabilità»

Affrontare i diversi aspetti della vita con la stomia

Offrire supporto alle persone stomizzate e ai loro familiari, cercando di migliorarne la vita tramite un portale informativo ricco di articoli, idee, spunti e consigli, per affrontare al meglio i diversi aspetti della vita con la stomia: è questo l’obiettivo di “Vivere la stomia.it”, nuova web app sviluppata dall’azienda B. Braun, in collaborazione con il Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola (Modena) della Fondazione Democenter SIPE, oltreché con il sostegno dell’Associazione AIOSS e della Federazione FAIS

Mettere in protezione la parte più fragile della popolazione

«Esprimiamo preoccupazione e sgomento per la mancata chiusura nel Lazio dei Centri Diurni e chiediamo tutele per le persone con disabilità, spesso gravissime, almeno pari a quelle riservate agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado»: a dirlo è Silvana Giovannini, presidente dell’Associazione romana Ylenia e gli Amici Speciali, sottolineando la necessità «di mettere in protezione la parte di popolazione più fragile, che si trova anche a dover applicare norme di comportamento e igiene difficilissime da seguire, in particolare per le persone con disabilità intellettive e psichiche»

Tanti modi per contrastare la discriminazione delle donne con disabilità

Un ambulatorio che garantisce l’accesso alle prestazioni ginecologiche per le donne con disabilità anche grave, un progetto che propone percorsi per prendersi cura di se stessi e cercare il proprio stile di rappresentazione, un Servizio Antiviolenza rivolto sia a donne che a uomini con disabilità e altre iniziative ancora: sono i tanti modi con cui l’Associazione Verba contrasta la discriminazione multipla delle donne con disabilità. Le parole delle sue responsabili ci aiutano a conoscere meglio questa organizzazione, nata nel 1999 a Torino

Attendiamo ancora provvedimenti chiari dalla Regione Campania

«La Regione Campania non ha ancora emanato alcun provvedimento chiaro per quanto riguarda la possibilità di sospendere i servizi dei Centri Diurni e quelli in regime Semiresidenziale, frequentati da persone con disabilità, la maggior parte delle quali con disabilità intellettiva»: a sottolinearlo sono le componenti campane della Federazione FISH e dell'Associazione ANFFAS, ricordando che al momento «le uniche a farsi carico dell’assistenza sono le famiglie, perché lasciate sole dai Comuni e dalla stessa Regione, per la carenza di servizi di assistenza domiciliare»

Malati Rari, non “vittime sacrificabili”

«Essere persone con disabilità, affette da una malattia rara e cronica - scrive Deborah Capanna, presidente del Comitato I Malati Invisibili - non è una colpa. Siamo persone che hanno bisogno di più attenzione, non “vittime sacrificabili”. Chiedo quindi, e mi sento di farlo a nome di tutti i pazienti e familiari, più rispetto e senso civico da parte del cittadino e controlli più rigidi da parte del Governo, che deve far fronte a questa emergenza con tutti i mezzi possibili»

Come garantire lo studio delle persone con disabilità in giorni tanto difficili

«In questi giorni - scrive Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) - si è aperto un dibattito dentro e fuori il mondo della disabilità su come garantire il diritto allo studio degli alunni e delle alunne con disabilità, a causa della sospensione della didattica dovuta all’attuale emergenza sanitaria. Ogni soluzione possibile presenta dei pro e dei contro, e dev’essere quindi collegata alle difficoltà che tutte le famiglie stanno vivendo, da inserire, quindi, all’interno delle misure più generali che si stanno pensando per tutti»

Emergenza sanitaria: un servizio utile agli over 65, ma non solo

È attivo da oggi, 10 marzo, nel sito di HappyAgeing - Alleanza per l’Invecchiamento Attivo, la rubrica online “L’Esperto risponde”, servizio di informazione gratuito per tutti i cittadini che volessero rivolgere domande o dubbi sul tema “Coronavirus e over 65”. «Il nostro obiettivo - spiega Michele Conversano, presidente di HappyAgeing - è quello di offrire un servizio ai cittadini e contribuire a una corretta informazione e diffusione di buone pratiche. Infatti, mettere in atto ogni possibile iniziativa per ridurre il rischio di contagio, in questo momento è fondamentale»

Tutele per gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione

«Assistenti all'autonomia e alla comunicazione ed educatori - scrive Michele Peretti - si sono uniti per chiedere al Governo di adottare le misure più idonee per tutelarli, dopo che il Ministero li ha invitati a recarsi a casa dei loro studenti con disabilità, in modo tale da non perdere lo stipendio. Ma anche i docenti di sostegno si recheranno presso il domicilio dell’alunno con disabilità? E andare a domicilio, considerando i motivi per cui sono state adottate forti misure restrittive a tutela della salute pubblica, significa forse che per alcune categorie l’emergenza sanitaria è finita?»

Friuli Venezia Giulia e disabilità: la Consulta chiede provvedimenti urgenti

Provvedimenti urgenti a sostegno del mondo della disabilità nell’àmbito dell’emergenza legata al coronavirus che sta interessando anche il Friuli Venezia Giulia, in particolare nel settore scolastico e in quello sanitario: a chiederli è stato Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, tramite una lettera inviata alla Regione, all’Ufficio Scolastico Regionale e all’ANCI Friuli Venezia Giulia (Associazione Nazionale Comuni Italiani)

Puglia: accettate le modifiche al Disegno di Legge sulla vita indipendente

In una nota inviata alle componenti regionali pugliesi delle organizzazioni ENIL, FISH e ANFFAS e A.Ma.Re, l’Assessorato Regionale al Welfare della Puglia ha informato che verranno presentate come emendamenti le proposte di modifica provenienti qualche settimana fa da quelle stesse organizzazioni, rispetto al testo del Disegno di Legge Regionale riguardante la vita indipendente delle persone con disabilità

“Ti contagio col sorriso”, ovvero come creare un’”epidemia positiva”

La foto di un sorriso da postare nei social: è semplicemente questo, ma è decisamente importante, la campagna di comunicazione “Ti contagio col sorriso”, che sta raccogliendo grande successo in rete. A lanciarla sono stati gli atleti di Special Olympics Italia, il noto movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, «allo scopo - come spiegano i promotori - di creare una vera e propria “epidemia positiva”, in un momento storico in cui siamo tutti chiamati a mantenere le distanze e ad evitare il contatto fisico a causa dell’epidemia da Covid-19»

40.000 persone con sindrome di Down offese e umiliate in prima serata TV

Purtroppo è accaduto ancora, solo a distanza di pochi giorni dal precedente episodio, e per giunta nello stesso programma, “Grande Fratello Vip”, ove la parola “Down” è stata di nuovo usata come un insulto, «offendendo e umiliando in prima serata TV 40.000 persone con sindrome di Down», come denuncia l’Associazione AIPD, che rivolge un appello forte e chiaro alla trasmissione e a Mediaset, chiedendo, «a nome delle nostre famiglie, che il linguaggio televisivo sia corretto e veicoli quei valori di inclusione e integrazione che da quarant’anni cerchiamo faticosamente di costruire e rinforzare»

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