«Discriminare per propaganda elettorale persone che per altro hanno esercitato il proprio diritto di voto è un mezzo becero e non rispettoso delle persone con disabilità»: lo scrive Chiara Bisignani nel testo con cui ha lanciato la petizione nel web “Il mio voto vale!”, riferendosi alle parole di Attilio Fontana, presidente della Lombardia, dopo le recenti Elezioni Regionali in Emilia Romagna. Fontana aveva dichiarato che «si era vista in tv gente di più di 100 anni portata ai seggi, disabili accompagnati con i pulmini, una mobilitazione per salvare quel che resta di un’idea ormai svanita»
«Essere malati è solo una delle tante condizioni e dimensioni della persona umana. Si è membri di una famiglia e una società, cittadini, studenti, lavoratori, persone con tanti interessi: in ognuna di queste dimensioni può crearsi un’alleanza, un “nodo” di una rete più ampia che accoglie, aiuta, e risponde alle esigenze che l’essere malati, tanto più se Malati Rari, comporta»: se ne parlerà il 4 febbraio a Roma, nel convegno “Una rete di alleanze per essere meno Rari”, organizzato dall’Intergruppo Parlamentare per le Malattie Rare, in collaborazione con l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare)
È stato presentato nei giorni scorsi il Quarto Rapporto sulla Disabilità in Toscana 2019-2020, redatto a cura dell’Osservatorio Sociale Regionale, che in premessa ricorda come le diverse certificazioni utilizzate per identificare le persone con disabilità non consentano nemmeno questa volta tuttora una quantificazione oggettiva della popolazione regionale con disabilità. Rispetto poi ai vari settori trattati, la situazione appare abbastanza positiva per quanto riguarda la scuola, decisamente negativa sul fronte del lavoro
«Con i nostri studenti con disabilità - scrive Giovanni Maffullo -, riusciamo noi adulti-insegnanti a valorizzare il loro saper fare, aiutandoli a scegliere cosa voler fare da grandi? Grazie a un Progetto di Vita ben pensato, li affianchiamo lungo un sentiero che possa permettere loro di incamminarsi e “correre” verso la loro meta esistenziale? Ho il fondato timore che il processo inclusivo rischi di registrare arretramenti, derivanti anche da una mancata crescita culturale e alla lenta rinuncia della nostra scuola di formare cittadini più preparati ad essere uomini e donne di questo mondo»
«La piena inclusione è un diritto fondamentale delle persone con disabilità, e per raggiungerlo è indispensabile formare operatori sociali con specifiche competenze professionali. Con questo Master intendiamo contribuire alla creazione di un contesto sociale che consenta loro di partecipare attivamente alla vita della comunità»: a dirlo è David Benassi, direttore del nuovo Master “La progettazione personalizzata e i diritti delle persone con disabilità”, promosso dall’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con la Federazione LEDHA, che prenderà il via all’inizio di aprile
Verrà presentato domani, 31 gennaio, a Sanzeno (Trento), il report fotografico sulle barriere architettoniche di tale località, ove la Cooperativa GSH di Cles ha proseguito il progetto di monitoraggio “Una valle accessibile a tutti”, con cui offrire un contributo sull’accessibilità alle Amministrazioni Comunali e alla cittadinanza in genere, segnalando gli ostacoli da rimuovere e ciò che invece può facilitare la mobilità di tutti. E per l’occasione, anche i bambini e le bambine della scuola primaria, oltre agli stessi Amministratori Comunali, hanno girato il paese seduti in carrozzina
«Abbiamo curato i minimi particolari per realizzare uno spazio condivisibile per tutti i cittadini, partendo dalle esigenze delle persone nello spettro autistico, ma non trascurando la disabilità motoria. E numerosi progetti sono pronti per partire»: con orgoglio e soddisfazione Stefania Stellino, presidente dell’ANGSA Lazio (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), parla di quella villa confiscata alla criminalità organizzata e assegnata dalla Regione Lazio a tale Associazione. È infatti ormai vicina l’inaugurazione pubblica di quella struttura, prevista per il 15 febbraio
Una mostra decisamente prestigiosa, basata sugli scatti di Steve McCurry, uno dei fotografi più noti a livello internazionale, ma ospitata da un edificio non accessibile alle persone con disabilità motoria, quale l’Arengario di Monza: questo rimprovera la Federazione LEDHA Monza e Brianza all'Assessore alla Cultura della città, ovvero di aver voluto allestire l’esposizione in un sito notoriamente inaccessibile, dimenticando che «il bello e la cultura devono essere un diritto per tutte le persone e da tutte fruibili»
Sei mesi dopo l’incendio che nell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo portò alla morte di una giovane legata al letto nel reparto di Psichiatria del nosocomio, quella vicenda ha fornito il tragico spunto per lanciare l’appello “Città libere da contenzione. Insieme si può”, cui già in tanti hanno aderito, un appello che dovrà portare a un grande incontro pubblico il 2 aprile nella città lombarda, «da cui far partire iniziative in tutto il Paese, per costruire “città libere da contenzione”, superando ogni pratica lesiva della dignità e dei diritti delle persone nei luoghi della cura»
È uno strumento utile per docenti, familiari e altri operatori impegnati sul fronte dell’educazione e della riabilitazione di minori e adulti con disabilità complesse, il libro di Marco Pontis “Le checklist per l’autonomia. Materiali per valutare e insegnare le abilità di autonomia nelle disabilità complesse”, che con taglio pratico e concreto propone strategie utili all’acquisizione, ma anche all’osservazione e alla valutazione, di autonomie in casa, a scuola, al lavoro e nel tempo libero. Una presentazione del volume è in programma per l’8 febbraio a Monserrato (Cagliari)
Nato da una collaborazione tra la Fondazione Istituto Sacra Famiglia e l’Associazione In Opera della Casa di Reclusione di Milano-Opera, il bel progetto denominato “Legàmi in Opera”, nel corso del quale le fragilità di ciascuno sono diventate occasioni di esperienza e vita comune, ha visto sette uomini con difficoltà cognitive medio-lievi realizzare alcuni strumenti musicali insieme a quindici detenuti, italiani e stranieri. L’iniziativa si ripeterà nella primavera prossima
Grazie a una donazione di Banca Malatestiana, l’Associazione Rimini Autismo potrà attuare il progetto “WorkAut”, iniziativa finalizzata all’inclusione lavorativa, che prevede l’inserimento di giovani con disturbo dello spettro autistico in un percorso formativo e di orientamento, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità di vita dei giovani stessi, delle loro famiglie e contemporaneamente di portare benessere anche a chi li accoglierà e includerà nella propria azienda
Arriva dall’Emilia Romagna una buona prassi attuata dai medici che certificano il bisogno di somministrazione di farmaci in orario scolastico, per interrompere le crisi epilettiche prolungate. Essi riporteranno nelle certificazioni la propria disponibilità e il proprio recapito a cui le Direzioni Didattiche potranno rivolgersi per acquisire la più corretta formazione per il proprio personale. All’iniziativa ha collaborato l’Associazione AICE, il cui presidente Pesce auspica «possa diffondersi su tutto il territorio nazionale e per tutte le patologie che richiedono un simile intervento»
«Gli esperti di accessibilità museale alle persone con disabilità visiva ci sono - scrive Stefania Leone -, le idee anche e fortunatamente ci sono ormai strumenti tecnologici all’avanguardia. Anche per questo è stata particolarmente deludente una mia recente visita guidata al celebre Museo Egizio di Torino, che definire “visita con percorso speciale per non vedenti” appare decisamente un'esagerazione»
Al termine di una partita ricca di colpi scena, l’Italia ha battuto la Norvegia ai tiri di rigore, aggiudicandosi il 9° Torneo Internazionale di Para-Ice Hockey di Torino (già ice sledge hockey), ovvero di hockey su ghiaccio praticato da atleti con disabilità, onorando al meglio la memoria di Andrea “Ciaz” Chiarotti, indimenticato e indimenticabile capitano della Nazionale Italiana, cui la manifestazione era dedicata
Si può realmente dire che sia iniziato il processo di rinascita dei Centri Territoriali di Supporto (CTS), strutture fondamentali per il processo di inclusione delle persone con disabilità. Lo hanno inteso bene i tanti partecipanti al seminario nazionale di Roma intitolato “Ausili: progettare, intervenire, innovare”, con il quale, dopo diversi anni, il Ministero dell’Istruzione ha riunito i CTS di tutte le Province italiane, per discutere apertamente di vari temi particolarmente importanti, sia a breve che lunga scadenza
È stato l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) a definire come «un’esperienza da replicare nei Comuni Italiani» l’Ufficio Benessere Ambientale (UBA) di Ferrara, struttura trasversale a tutti i settori della Pubblica Amministrazione, che ha sempre promosso la cultura della “progettazione universale”, finalizzata a garantire la piena inclusione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità. E tuttavia, come denunciano le componenti dell’Emilia Romagna delle Federazioni FAND e FISH, il Comune della città estense, nonostante varie promesse, sta di fatto affossando quell’Ufficio
Dapprima l’incontro con Special Olympics - il movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale - e la pratica agonistica come apprezzato giocatore di pallacanestro, poi una nuova importante opportunità che si apre per Boris Menna. E così Special Olympics Italia può finalmente assumere nel proprio organico una persona con disabilità
Compie trent’anni, in questo 2020, la Casa della Donna di Pisa, un punto di riferimento per le donne della città toscana, che tra i propri servizi annovera anche un Centro Antiviolenza il quale, nel biennio 2017-2018, ha accolto 619 donne, alcune delle quali con disabilità. Ne parliamo con Francesca Pidone, coordinatrice del Telefono Donna di tale organizzazione, che parla dei vari tipi di violenza cui sono state esposte quelle donne con disabilità (psicologica, fisica, economica), soffermandosi anche su ciò che si dovrebbe fare per migliorare la situazione in questo àmbito
«Rappresentiamo persone con malattie rare di vario tipo - scrivono diciannove diverse organizzazioni - e abbiamo vissuto sulla nostra pelle e su quella dei nostri bimbi le conseguenze gravissime che derivano da una diagnosi che giunge tardiva. Oggi una diagnosi precocissima può migliorare l’aspettativa di vita e la qualità della stessa, spesso evitando una morte prematura o una gravissima disabilità. Per questo chiediamo al Governo e ai Parlamentari di appoggiare quell’emendamento al Decreto Milleproproghe, che costituirebbe un ulteriore passo in avanti per lo screening neonatale esteso»