Superando

Una bella storia contro tanti pregiudizi e discriminazioni

È bella come tutte le belle storie d’amore, ma in questo caso le sue caratteristiche la rendono unica, per i protagonisti e l’ambiente da cui provengono. Mary e Alex, infatti, sono due persone con disabilità intellettiva che si sono recentemente sposate in Kenya, un Paese dove, come avviene in altre (ancora troppe) parti del mondo, la disabilità è circondata da credenze, tabù e relativi stigmi sociali. E nemmeno da noi si è ancora affermata l’idea che persone con disabilità, ancor più quella intellettiva, possano avere una vita affettiva e costruire relazioni durature

Un settembre di sport con le proposte dell’AUS Niguarda

Sono numerose le proposte di sport rivolte alle persone con disabilità che arriveranno nel prossimo mese dall’AUS Niguarda di Milano (Associazione Unità Spinale): la vela per tutti il 12 e 26 settembre sul Lago di Como, il volo a vela il 13 del mese e infine il 16 una bella giornata di trekking in montagna nella Provincia di Sondrio

L’autonomia delle persone con disabilità passa anche per vestiti a loro adeguati

È fatto noto, e se n’è scritto spesso anche in «Superando.it», che di frequente le persone con disabilità incontrano difficoltà a trovare vestiti adeguati a corpi che talvolta non rientrano negli standard utilizzati dalle aziende di abbigliamento. Si pongono quindi questioni di accessibilità/vestibilità, di comodità, di autonomia e di estetica. Ultimamente l’attenzione a questi temi sembra però essere cresciuta. Ben sapendo, dunque, che è nella pluralità dell’offerta che inclusione e democrazia trovano il modo di incontrarsi, segnaliamo una serie di iniziative rintracciate in rete

Quando le scuse raddoppiano il danno

Anche Marta Migliosi, donna con disabilità e attivista per i diritti delle persone con disabilità, scrive sugli articoli pubblicati dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle tante prese di posizione da essi suscitate, ciò a cui abbiamo già dedicato una serie di altre opinioni. «Dopo il primo testo dal linguaggio discriminatorio – scrive Migliosi, rivolgendosi alla giornalista – le sue scuse hanno raddoppiato il danno, rivolgendosi tra l’altro ai nostri genitori come se fossero gli unici interlocutori possibili, oltreché definendoci come “persone meravigliose afflitte da un danno”»

Un percorso nelle scuole per cambiare sguardo sulla disabilità

“Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità”: si chiama così il nuovo progetto dell’organizzazione CBM Italia, già attiva nelle scuole primarie e dell’infanzia, rivolto questa volta alle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, tramite un percorso online dedicato a insegnanti e altro personale scolastico, attraverso invece una formazione in classe per alunni e alunne, studenti e studentesse, centrando l’attenzione soprattutto sul tema dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla relativa Convenzione ONU

“Staffetta Blu 2023”: un’esperienza socializzante a contatto con la natura

Coordinata dall’Associazione ANGSA, organizzata da varie Sezioni di essa e conclusasi in luglio nelle Marche, la “Staffetta Blu 2023”, seconda edizione di una manifestazione organizzata per tenere alta l’attenzione della cittadinanza sui disturbi dello spettro autistico, ha visto impegnate circa 2.000 persone in 15 Regioni italiane e in 17 diverse tappe, il tutto facendo vivere ai giovani con autismo un’esperienza socializzante a contatto con la natura, insieme a genitori e accompagnatori, coinvolgendo anche altre Associazioni e rappresentanti delle Istituzioni locali

Progettazione personalizzata e partecipata: un master universitario a Torino

Dopo l’approvazione della Legge Delega al Governo in materia di disabilità, voluta per avviare un reale cambio di passo nei confronti della conquista della cittadinanza delle persone con disabilità, rendendo finalmente esigibili i diritti fissati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino si è attivato per promuovere un master in “Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione ONU”, il primo del genere in Italia, che partirà nel marzo 2024

Verso un protocollo nazionale sull’editoria universitaria accessibile

Il convegno “AVA3 e le nuove sfide per l’inclusione didattica: il ruolo dell’editoria universitaria accessibile”, ovvero gli “Stati Generali” del settore, incontro organizzato a Pisa dalla CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità), ha portato a definire i cosiddetti “Impegni di P.I.S.A.: Percorsi Inclusivi e Servizi Accessibili”, «caratterizzandosi – è stato detto – come una tappa molto importante che apre di fatto la strada alla futura definizione di un protocollo nazionale, che vedrà le Università italiane e il Governo lavorare in sinergia con gli editori»

Per realizzare un welfare inclusivo e personalizzato

Dopo un anno e mezzo di lavoro, è in programma per il 6 settembre a Roma, e vi si potrà partecipare sia in presenza che online, il seminario conclusivo di “Welfare 4.0”, progetto voluto per formare gli operatori pubblici e privati dei diversi sistemi regionali, “dando carburante” a un welfare basato su una nuova cultura, immagine e rappresentazione della disabilità. Finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’iniziativa ha visto quale capofila la Federazione FISH, con i partner UILDM e LEDHA e la collaborazione di Università, Enti Locali e organizzazioni del Terzo Settore

Come combattere l’abilismo con un fumetto

Già autrici lo scorso anno di un saggio sull’abilismo, Maria Chiara e Elena Paolini (alias “Witty Wheels”), attiviste con disabilità, tornano sul tema con “Che brava che sei! 8 storie di abilismo quotidiano”, ma questa volta le storie di discriminazione cui sono esposte le persone con disabilità sono trasformate in un fumetto, grazie alle efficaci illustrazioni di Claudia Flandoli. A prima vista sembra un libro per i più piccoli e le più piccole, ma i contenuti sono quelli di chi tratta il contrasto all’abilismo come una questione politica e di giustizia sociale

“L’inclusione si fa solo insieme”: il bilancio della prima fase

«Da questi primi mesi è emerso come il cambiamento del modello di welfare sociale lombardo per la disabilità sia necessario e urgente, perché non riesce a permettere alle persone con disabilità di poter scegliere cosa fare della propria vita e di partecipare pienamente alla vita sociale»: lo dicono dalla Federazione lombarda LEDHA, tirando le somme della prima fase della campagna “L’inclusione si fa solo insieme”, voluta per presentare a più persone possibili la Legge Regionale che ha riconosciuto il diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità

Stretta dell’INPS sui limiti di reddito per le prestazioni di invalidità civile

Un recente Messaggio dell’INPS, sotto forma di comunicazione interna, ha precisato che «nella determinazione del reddito rilevante ai fini della verifica del diritto alle prestazioni di invalidità civile sono computati i redditi soggetti a IRPEF al lordo delle ritenute fiscali», rivedendo in tal modo le indicazioni di un precedente Messaggio INPS dello scorso anno, ove si era detto che, ai fini del diritto alle prestazioni di invalidità civile, erano «computati tutti i redditi di qualsiasi natura, calcolati ai fini IRPEF al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali»

L’agricoltura sociale, che fa bene alla comunità e all’ambiente

Per “agricoltura sociale” si intende segnatamente una pluralità di esperienze che integrano l’attività agricola con progetti di carattere socio-sanitario, educativo, di formazione e inserimento occupazionale. Ne beneficiano principalmente persone con disabilità, ma anche immigrati, disoccupati, ex detenuti, persone con dipendenze, rifugiati e richiedenti asilo, persone anziane, donne in difficoltà. E in questo caso vale proprio la pena dire che “si raccoglie ciò che si semina”, se è vero che i frutti buoni dell'agricoltura sociale si stanno raccogliendo ora dopo circa cinque decenni di lavoro

Sì, Oriana meritava una vita decisamente diversa!

Oriana Granatelli era una persona con disabilità, che è mancata il 29 dicembre 2020, a 56 anni, dopo essere stata obbligata dalla Giudice Tutelare a trasferirsi in una casa di riposo in piena pandemia da Covid. A raccontare di lei è la sorella minore Tamara, tratteggiando una storia dolorosa protrattasi per diversi anni. In particolare Tamara desidera denunciare pubblicamente i ricatti emotivi a cui è stata sottoposta la sua famiglia perché nessun’altra persona debba subirli in futuro. E da sorella desidera anche che Oriana, che «meritava una vita diversa», non venga dimenticata

Al Museo Omero di Ancona, dove “Le mani toccano il mondo”

«Mi sono imbattuta in una fotografia che ritrae un uomo che abbraccia una scultura e mi è venuta voglia di sapere perché la tocca così amorevolmente»: lo ha detto la regista giapponese Koko Okano, che a più riprese negli ultimi anni è venuta al Museo Tattile Statale Omero di Ancona, per raccontare l’idea che ha portato alla creazione di un museo dove sperimentare la percezione dell’arte oltre la supremazia della visione. Ne è nato il film documentario “Le mani toccano il mondo”, che verrà proiettato in anteprima nazionale il 31 agosto ad Ancona e replicato il 9 settembre a Pietrasanta (Lucca)

Dieci persone con e senza disabilità visiva sul Cammino di San Vili

Dieci persone, tra ciechi, ipovedenti e vedenti, sono i partecipanti, in questi giorni, alla nuova edizione del “Cammino San Vili Special Week”, progetto promosso dalla Cooperativa trentina AbilNova, in collaborazione con la Società Natourism e altre realtà del territorio. Partita il 26 agosto da Madonna di Campiglio, l’iniziativa si concluderà il 31 agosto a Trento, dopo sei tappe e circa cento chilometri

Un mondo che è di tutti ed è pieno di angoli in ombra

Abbiamo già dato spazio a varie opinioni sugli articoli pubblicati dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle prese di posizione da essi suscitate, dando vita ad un dibattito che riteniamo certamente interessante. Continuiamo a farlo, pubblicando il contributo di Paola Di Michele, insegnante di sostegno e già assistente all’autonomia e alla comunicazione di studenti e studentesse con disabilità, che si rivolge direttamente alla giornalista, scrivendole tra l’altro: «Il mondo è di tutti ed è pieno di angoli in ombra in cui si nascondono cose meravigliose che, forse, lei non conoscerà mai»

Un nuovo appartamento per il “Dopo di Noi” nella Piana di Lucca

Inaugurata a inizio agosto, la Casa dei Tigli è un’abitazione che permetterà a quattro persone con disabilità di realizzare i rispettivi progetti di “Dopo di Noi”. L’appartamento, messo a disposizione dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest, si trova in località Maggiano, nella Zona Distretto Piana di Lucca e alla Cooperativa La Mano Amica è stato affidato il compito di fornire l’assistenza necessaria a supportare la vita autonoma dei nuovi inquilini. Si tratta di un progetto che, oltre ai già citati Enti, ha coinvolto anche le Amministrazioni dei Comuni della Zona e diversi Enti del Terzo Settore

Si rassegni chiunque vorrebbe separarci dalla vita e dal mondo di tutti

«Solo in Italia siamo circa 3 milioni e mezzo - scrive Vincenza Zagaria, a proposito di quell’esponente politico tedesco che ha recentemente avanzato la proposta di segregare gli studenti con disabilità in classi separate -, in Germania circa 8 milioni e in Europa circa 87 milioni: in sostanza quel signore della Turingia deve rassegnarsi, perché noi siamo fragili ma forti e determinati. Noi impariamo dalle nostre disabilità tutte le strategie per opporci ad ogni separazione dalla vita e dal mondo di tutti»

L’Ordine dei Giornalisti al lavoro per una guida sul linguaggio della disabilità

Una bella novità dell’Ordine dei Giornalisti riguarda la comunicazione sulla disabilità, tema che farà parte di uno dei corsi di aggiornamento deontologico con una guida apposita, iniziativa in fase di realizzazione, che ha raccolto l’apprezzamento anche del Ministero per le Disabilità. «Perché il buon linguaggio sulla disabilità - scrive Antonio Giuseppe Malafarina - non è fatto solo di termini, ma anche di atteggiamenti, espressioni e di ogni pratica comunicativa che identifica la modalità con cui ci relazioniamo con gli altri»

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