Alle XVI Paralimpiadi Estive, in corso di svolgimento a Tokyo, partecipa anche il Team dei rifugiati composto da sei atleti, una donna e cinque uomini, originari di Siria (tre), Burundi, Iran e Afghanistan. È giusto, quindi, tifare e gioire per la delegazione paralimpica italiana, senza però mai dimenticare chi fugge da guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti e povertà. Raccontiamo dunque qualcosa delle vite dei componenti di questa squadra
Alle Paralimpiadi di Tokyo, dopo le cinque medaglie conquistate ieri, 25 agosto, dai nuotatori (Francesco Bettella e Francesco Bocciardo) e dalle nuotatrici (Carlotta Gilli, Alessia Berra e Monica Boggioni) della squadra azzurra, proprio mentre scriviamo ne registriamo altre, sempre nel nuoto, conquistate oggi, 26 agosto, quelle d’oro di Stefano Raimondi e ancora di Francesco Bocciardo e quelle di argento di Luigi Beggiato e Carlotta Gilli, mentre Monica Boggioni ha vinto un altro bronzo. E al momento l’Italia è al quinto posto nel medagliere generale dei Giochi, con dieci medaglie
Pubblicato qualche settimana fa dall’Osservatorio del Campidoglio, il rapporto di ricerca “Le nuove povertà nel territorio di Roma Capitale” contiene tra l’altro anche una lunga intervista a Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che si sofferma su un dato particolarmente preoccupante, ovvero su come a Roma le persone con disabilità siano diventate anche tra le più povere, facendo crescere il rischio di segregazione nei loro confronti
La pausa estiva non ha certo fermato l’entusiasmo dell’Orchestra MagicaMusica, composta da musicisti con disabilità, “fiore all’occhiello” dell’omonima Associazione di Promozione Sociale lombarda, impegnata nei settori dell’arte, della danza e della tecnica vocale, e il cui principale intento è quello di far conoscere il valore inclusivo dell’arte, nelle sue diverse modalità espressive. L’Orchestra, infatti, sta continuando a lavorare per il fitto programma di appuntamenti che la attende nel mese di settembre
«Una fontanella in legno - scrive Elena Gabardi -, costruita a mano e regalata alle ragazze e ai ragazzi con autismo di Casa Sebastiano, centro della Fondazione Trentina per l’Autismo, ben simboleggia, con la dedica “Noi per Loro”, il senso della solidarietà vera e concreta, quel legame che crea e alimenta relazioni di aiuto materiale e morale tra persone che si riconoscono appartenenti ad un’unica collettività e che dev'essere alla base dello sviluppo di una società armoniosa, fondata sui valori di interdipendenza, condivisione e cooperazione»
La tradizione siciliana degli “orbi”, cantori ciechi di inni religiosi, affonda le proprie origini al primo Seicento. Furono infatti i Gesuiti a fondare a Palermo la prima confraternita organizzata di questi mendicanti “artisti di strada”. L’operazione faceva riferimento alla diffusa credenza che la preghiera dei sofferenti fosse particolarmente gradita al Cielo. In realtà, queste confraternite erano diffuse anche in altre Regioni italiane, ma il fatto che in Sicilia l’uso sia sopravvissuto fin oltre la metà del Novecento consente di avere a disposizione anche documentazione sonora e visiva
«Questo film è stato realizzato per sensibilizzare la cittadinanza tutta, i medici, i ricercatori, le istituzioni, i politici e il mondo giovanile su una malattia rara quale la sindrome di Sjögren, e per creare accoglienza, empatia e solidarietà intorno a questa patologia invisibile che colpisce prevalentemente le donne, rendendo spesso la loro qualità di vita molto scadente»: a dirlo è Lucia Marotta, presidente dell’ANIMASS, parlando del film “La sabbia negli occhi”, ora disponibile anche in “Amazon Prime Video”. L’opera è liberamente ispirata all’omonimo libro scritto dalla stessa Marotta
«È una questione culturale: ampliare infatti lo sguardo su questo fenomeno, studiarlo, comprenderlo, ne può contrastare l’invisibilità. E le Associazioni di persone con disabilità dovrebbero proseguire a diffondere conoscenza e raccordarsi con le organizzazioni territoriali che si occupano dei migranti»: a dirlo è Lavinia D’Errico, coautrice con Giampiero Griffo del libro “I rifugiati e i richiedenti asilo con disabilità in Italia”, prima opera organica in italiano sulla condizione delle persone migranti con disabilità, che vivono spesso una situazione di vera e propria “invisibilità”
Con il progetto “Another print in the wall”, che riecheggia il titolo di una celebre canzone dei Pink Floyd, il Parco del Vecchio Passeggio di Cremona intende raccontare il proprio passato e affacciarsi sul futuro, grazie a un murale partecipato. Il progetto è un’iniziativa della Cooperativa Sociale Ventaglio Blu e prenderà spunto da un’esperienza di molti anni fa, un murale realizzato da un gruppo di artisti insieme ad alcune persone con disabilità, ciò che diede origine alla stessa Associazione ANFFAS di Cremona.
«Così come è stata realizzata, l’ecospiaggia di Pescara non affatto un “gioiello di inclusione”, come è stata presentata, se è vero che le persone in carrozzina o quelle che hanno difficoltà di deambulazione non possono accedervi»: a denunciarlo è l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che a tal proposito ha indetto per domani, 26 agosto, un presidio di protesta, invitando tutti a parteciparvi
4.537 atleti e atlete in rappresentanza di 163 Paesi e l’Italia presente con la delegazione più numerosa di sempre: hanno preso ufficialmente il via ieri, 24 agosto, i XVI Giochi Paralimpici Estivi di Tokyo, con una spettacolare cerimonia di apertura. «Siete l’Italia più bella per la quale abbiamo lavorato. Forza!»: è stato questo il messaggio rivolto agli atleti e alle atlete da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico e già oggi, 25 agosto, sono numerosi gli Azzurri in gara, in particolare nel nuoto, ma anche nel tennis tavolo e nella scherma
«I modi per scoprire il Delta del Po sono tantissimi e i luoghi meravigliosi possono essere scoperti ed esplorati via terra e via acqua, rispondendo alle esigenze di tutti»: viene presentata così la guida prodotta dalla rete dell’ospitalità accessibile Village for all (V4A®), insieme alla Società Delta 2000 e a I Love Po Delta, intitolata appunto “Il Delta del Po. Itinerari senza barriere”, che contiene una serie di itinerari con ausili e soluzioni per persone con disabilità motoria, intellettiva e visiva e che si può scaricare gratuitamente dal web
«Qualche giorno fa - scrive Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa -, ho visitato ad Orbetello (Grosseto) “L’Orto Giusto”, in cui sono impegnati una serie di ragazzi dcon disabilità dei quali ho potuto osservare la felicità e la laboriosità. Tra quei ragazzi vi sono anche quelli dei nuclei abitativi di co-housing creati dall’Associazione Oltre lo Sguardo. Credo che progetti come questi dovrebbero senz’altro avere più attenzione da parte dei rappresentanti delle Istituzioni»
«Abbiamo più che mai bisogno - scrive Marino Bottà - di riscoprire il senso del rispetto, per superare l’individualismo, l’egocentrismo e l’egoismo che stanno devastando l’umanità e la natura. Può sembrare ingenuo, ma, a mio avviso, è il solo modo per evitare ogni forma di disinteresse e di emarginazione. Anche il lavoro, il proprio e quello degli altri, merita rispetto. E non dimentichiamo o ignoriamo chi è in difficoltà, come gli iscritti nelle liste del Collocamento Disabili che attendono inutilmente un’occupazione»
«Diffondere una cultura dell’accessibilità dell’ambiente, concorrendo a rendere il mondo un luogo ove nessuno, al di là della propria condizione fisica o cognitiva, incontri più barriere architettoniche, tecnologiche o sociali che ne condizionino la mobilità, ne limitino le relazioni, ne impediscano la realizzazione come persona e come cittadino»: è lo scopo di “Ambiente accessibile, società inclusiva”, progetto che fa parte della campagna internazionale “DareToCare2021. Le persone, il pianeta e la nostra conversione ecologica” e che prevede prossimamente quattro interessanti seminari in rete
«Tutti conoscono il bastone bianco come ausilio e mezzo di riconoscimento dei non vedenti - scrive Alberto Zina -, ma quanti ne conoscono la storia o sanno chi ne ha introdotto l’uso? Ebbene, l’invenzione del bastone bianco per non vedenti risale agli anni 1930-31, avvenne in Francia e si deve a una nobildonna francese di nome Guilly d’Herbemont»
Ha lasciato sgomenti l’affondamento, dovuto ad una falla nella carena, del ristorante galleggiante “Ca’ Moro” di Livorno, avvenuto pochi giorni fa. Ha lasciato sgomenti perché il “Ca’ Moro” non è un ristorante qualsiasi, ma è il ristorante gestito dalla Cooperativa Sociale Parco del Mulino in cui lavorano persone con sindrome di Down. Ma Livorno si sta riprendendo in fretta e nel tempo di poche ore sono già state intraprese diverse iniziative di solidarietà, per salvare quella bella realtà
Alla fine di giugno Il Ministero dell’Istruzione ha emanato il Decreto recante le norme di attuazione di quell’articolo della Legge di Bilancio per il 2021 che prevedeva la realizzazione di «interventi di formazione obbligatoria del personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità». L’Osservatorio Scolastico dell'AIPD ne esamina le varie parti e anche le criticità, ritenendolo in ogni caso «un buon inizio per l’aggiornamento dei docenti curricolari, specie di quelli delle scuole secondarie»
A chiederlo in un appello rivolto al ministro della Salute Speranza sono state le organizzazioni FINCOPP, FAVO, AISTOM, FAIP, FISH, AIMAR e ASBI, «in virtù degli spaventosi iter burocratici che i Cittadini devono subire per ottenere ogni due mesi i dispositivi medici monouso (sacche, placche, cateteri, cannule tracheali, pannoloni, traverse ecc.) dalle Regioni, dalle Aziende Sanitarie Locali e dai Distretti Socio-Sanitari. Se formato ad hoc, infatti, l’infermiere è in grado di farlo, così come il fisioterapista, contribuendo così alla sburocratizzazione delle procedure»
Grazie infatti a una serie di recenti interventi, voluti per eliminare barriere fisiche, sensoriali e comunicative, l’imponente complesso monumentale della Magna Grecia, Patrimonio dell’Umanità Unesco, comprendente undici templi greci, un teatro ellenistico, necropoli e agorà, all’interno di un ambiente naturale di rara bellezza, è letteralmente diventato un virtuoso esempio di fruibilità, consentendo a tutti di muoversi in autonomia e libertà, senza che i visitatori con esigenze “speciali” siano considerati come “malati” da dirottare verso percorsi alternativi