Così, infatti, viene anche definito il glaucoma - malattia che può danneggiare in modo progressivo e irreversibile il nervo ottico -, poiché molto spesso insorge e progredisce senza che si avverta alcun disturbo. Lo scopo, dunque, della Settimana Mondiale del Glaucoma, che si protrarrà fino al 14 marzo, con varie iniziative di sensibilizzazione a cura dell’UICI e dell’Agenzia IAPB Italia, è soprattutto quello di far crescere la consapevolezza sull’importanza di periodiche visite oculistiche, principale strumento di prevenzione del glaucoma e di altre malattie cronico-degenerative della vista
Soddisfazione viene espressa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per la risposta ricevuta dal Ministero della Salute alle varie richieste di chiarimenti prodotte in questi mesi sulla priorità delle vaccinazioni anti-Covid per le persone con disabilità. Ora la Federazione sposta l’attenzione su quella che è stata definita come «la disordinata campagna vaccinale delle diverse Regioni italiane», chiedendo questa volta alle Regioni stesse «di adeguarsi ai dettami ministeriali»
«La società - scrive Veronica Asara, caregiver familiare e presidente dell’Associazione SensibilMente - vorrebbe le donne caregiver dedite esclusivamente alla cura dei propri cari con disabilità, e sanziona i loro tentativi di conservare la propria unicità e l’autonomia dalla persona di cui si curano. Per questo motivo urge un’azione culturale che promuova l’affermazione della donna caregiver nella propria autonomia e capacità di scelta, nel proprio ruolo di singolo nella comunità e non necessariamente esistente in unica funzione del suo ruolo di cura»
Questo chiede, per loro, ma anche per i caregiver familiari e gli assistenti personali, all’Unione Europea e agli Stati Membri della stessa, la Risoluzione approvata dal Forum Europeo sulla Disabilità, documento quanto mai chiaro, che si occupa di ogni possibile aspetto relativo ai vaccini anti-Covid per le persone con disabilità, nonché per coloro che le assistono e le supportano. «Le strategie di vaccinazione degli Stati Nazionali considerino le esigenze specifiche delle persone con disabilità e il programma di vaccinazione europeo non lasci indietro nessuno»: questo l’assunto di partenza
Grazie a un positivo lavoro di squadra, che ha visto impegnate in particolare le Associazioni ANGSA Lazio e Oltre lo Sguardo, è arrivato un importante risultato, riguardo alle priorità sui vaccini anti-Covid per le persone con «gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico» o con «diagnosi di ritardo mentale grave o profondo». La Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria del Lazio ha infatti prodotto un documento in cui si chiede alle ASL «di programmare fin da subito la chiamata di quelle persone per il vaccino» e anche dei loro caregiver
Per sottolineare che la questione femminile, e in particolare la discriminazione multipla cui sono esposte le donne con disabilità, non può essere affrontata solo nella Giornata dedicata dell’8 marzo, l’UICI di Catania (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha organizzato l’incontro online denominato “L’8 marzo il giorno dopo”, previsto appunto per il pomeriggio di domani, 9 marzo
«Cinque come le dita di una mano: per ogni dito un messaggio, un aspetto della vita che rende le donne UILDM come tutte le altre: donne che studiano, lavorano, difendono, giocano, curano»: a loro, protagoniste di cinque video, la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha affidato il compito di celebrare la Giornata Internazionale della Donna, per ricordare che «non deve rimanere semplicemente una data sul calendario» e per «porgere in questo modo gli auguri a tutte le donne con e senza disabilità che ogni giorno costruiscono inclusione e a tutti gli uomini che fanno lo stesso»
«Ho esaminato - scrive dalla Calabria Vincenzo Gallo - la tabella diffusa nella mia Regione con i codici delle “persone fragili” che hanno diritto ad essere vaccinate. Essa è corredata di un Numero Verde dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza per potersi prenotare, ma contiene varie lacune e incongruenze, che rischiano di discriminare ingiustamente alcune persone con gravi disabilità»
«La pensione di reversibilità - scrive Monica Capotosti - è risarcitoria della mancanza del sostegno del genitore ed è data dal versamento di contributi. Perché, quindi, essa deve fare reddito, determinando una riduzione dell’aumento della pensione d’invalidità? In tal modo, infatti, ci sono persone come mio figlio, giovane di 20 anni con invalidità al 100% e orfano di padre, che oltre ad essere penalizzato perché gli manca il supporto di un familiare, viene anche penalizzato economicamente»
Per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, all’insegna della tutela e della dignità di tutte le donne con la sindrome di Sjögren primaria sistemica, malattia ancora non inserita come rara nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) e che appunto colpisce prevalentemente le donne, l’ANIMASS (Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjögren) promuoverà nel pomeriggio di oggi, 8 marzo, l’incontro online intitolato “Le donne per le donne. Raccontarsi e Raccontare la sindrome di Sjögren primaria sistemica”
«La condizione di esclusione delle donne con disabilità - sottolinea Silvia Cutrera, vicepresidente della Federazione FISH, in occasione della Giornata Internazionale della Donna di oggi, 8 marzo - si è aggravata ulteriormente durante la pandemia, così come è peggiorata la loro condizione lavorativa e sociale e anche quella delle caregiver». «Non solo oggi, 8 marzo - aggiunge Vincenzo Falabella, presidente della FISH – ma quotidianamente, alziamo la voce per chiedere che la società e i poteri pubblici adottino un’agenda inclusiva che abbracci la diversità delle donne senza eccezioni»
«È fondamentale - scrive Anna Maria Gioria - offrire alle ragazze e alle donne con disabilità pari opportunità di formazione, occupazione e reddito, nonché la possibilità di scegliere come, dove e con chi vivere. Solo così potranno realizzare una propria vita autonoma e correre meno rischi di subire forme di isolamento ed essere esposte ad abusi e maltrattamenti». Se ne parlerà, tra l’altro, nel pomeriggio di oggi, 8 marzo, durante l’evento in diretta streaming “Siamo donne - Digital Talk sulla vita indipendente”, promosso dall’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente)
«Da quando abbiamo iniziato a organizzarci, più di due decenni fa - scrivono le donne con disabilità del Forum Europeo sulla Disabilità - abbiamo dovuto proclamare ripetutamente ogni 8 marzo qualcosa di ovvio, ma sistematicamente trascurato: che anche noi siamo donne! Siamo il 19,2% di tutte le donne e il 60% di tutte le persone con disabilità, ma per decenni siamo state nascoste nel termine generico di “persone con disabilità”. Ci siamo organizzate in una “terra di nessuno”, e l’ultimo desiderio della nostra lotta è che l’affermazione “anche noi siamo donne!” un giorno diventi irrilevante»
Negli ultimi anni, grazie a una serie di donazioni della Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano, sono stati installati alcuni pannelli portatili ad induzione magnetica presso gli Uffici Anagrafe di Varese, Milano, Pavia, Lodi, Bergamo e Brescia, oltreché in altri piccoli Comuni della Provincia di Varese e anche all’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Il tutto per facilitare l’accesso delle persone con disabilità uditiva ai servizi pubblici, ma anche per sensibilizzare le Amministrazione Locali sui problemi e i bisogni di questi cittadini
«In quest’anno - scrivono tre rappresentanti del Comitato Uniti per l’Autismo Lombardia - abbiamo più volte chiesto alla Regione Lombardia la disponibilità di tamponi ad hoc per le persone con disabilità intellettiva, di spazi per ricoveri speciali per i disabili contagiati e i loro caregiver, di cure domiciliari per gli stessi, e ora l’inserimento tra le priorità della campagna vaccinale. Non abbiamo ottenuto nulla. Riteniamo pertanto che la nostra volontà di collaborazione sia esaurita dalla fatica e dalla certezza di essere invisibili»
«Ci rallegriamo - scrive Simona Lancioni - del fatto che in Toscana vengano vaccinati i/le caregiver delle persone con disabilità che non possono vaccinarsi, è comunque un passo avanti rispetto a prima, ma la questione non è risolta. Dallo Stato e dalla Regione Toscana, infatti, ma in realtà da tutte le Regioni, vorremmo quindi sapere cosa pensano di fare con tutti gli altri e tutte le altre caregiver. Perché altrimenti la domanda resta sempre la stessa: se si ammala il/la caregiver di una persona con disabilità che può essere vaccinata, chi presta assistenza a quest’ultima?»
Pratica sportiva e persone con disabilità, le potenzialità da osare e i limiti culturali da superare: a parlarne è il giornalista Massimiliano Rubbi, nel suo recente libro "Press Play on Sport. Esperienze di accessibilità sportiva per persone con disabilità", quarto volume della collana “i libri di accaParlante”, edita da Edizioni la meridiana in collaborazione con il Centro Documentazione Handicap di Bologna
«Ben pochi sembrano battere ciglio di fronte alla negazione del diritto di voto a milioni di cittadini dell’Unione Europea semplicemente perché hanno una qualche forma di disabilità»: lo ha scritto Krzysztof Pater, componente del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) e relatore di un recente Parere indirizzato al Parlamento Europeo, al Consiglio dell’Unione e a tutti gli Stati Membri, con cui si chiede una norma per far sì che nessun cittadino dell’Unione Europea possa essere privato del diritto di voto alle elezioni europee, a causa di una disabilità, sulla base di norme nazionali»
Dal timo aromatizzato al limone, dalla maggiorana al rosmarino, dalla menta alla salvia e all’origano: sono le “Erbe Aromatiche di AISM”, tradizionale iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Mutlipla, che quest’anno, in corrispondenza con la Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo, servirà a sostenere soprattutto le donne con sclerosi multipla, le più colpite dalla malattia, che necessitano di servizi loro dedicati e di supporti concreti
Amarezza e delusione vengono espresse in una nota dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giuli, per l’assenza di risposte chiare, da parte della propria Regione, sulla questione delle vaccinazioni di persone con disabilità riconosciute come altamente vulnerabili e assistite al proprio domicilio