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2. Il Liceo "Lucrezia della Valle" e la sua storia
Le radici storiche dell’attuale liceo “Lucrezia Della Valle” di Cosenza sono rinvenibili nella fondazione
dell’Istituto Magistrale, avvenuta tramite Regio Decreto del 16 febbraio 1862, n. 474, con il quale veniva
eseguito il Decreto prodittatoriale del 31 ottobre 1860, n. 195, e del Regolamento successivo del 9
novembre 1861. Entrambi i decreti assolvevano la funzione di organizzare all’interno del Regno di Napoli
alcune scuole primarie.
Così, nel marzo 1862 a Cosenza venne istituita nel quartiere Portapiana una Scuola Normale maschile per
formare gli aspiranti maestri: la durata del corso era triennale, ma, già al compimento del secondo anno
agli allievi era data la possibilità di conseguire la ‘patente’ di maestro del grado inferiore e, dopo tre anni, la
‘patente’ di maestro del grado superiore.
Nella scuola agiva un consiglio direttivo che si occupava dell’andamento didattico, economico e disciplinare
della nuova istituzione scolastica, di cui faceva parte anche il sindaco di Cosenza oltre a due persone scelte
dal Consiglio Scolastico provinciale, in carica per tre anni.
Secondo una fonte decisamente attendibile, quale il verbale di un consiglio di professori tenutosi in data 8
novembre 1868, uno dei membri componenti il corpo docente della Scuola Normale nell’anno scolastico
1867 – 1868 è Bonaventura Zumbini, mentre negli anni successivi, si registra la presenza di un letterato
come Giuseppe Aurelio Costanzo, e di un illustre pedagogista quale Paolo Vecchia. Nel 1880 la Scuola
Normale si fonde con una preesistente Scuola provinciale, e si trasforma in femminile: questa tappa segna
l’inizio di un favorevole sviluppo che, con alterne vicende, arriva ai nostri giorni.
Con il Regio decreto del 6 maggio 1923 nasce l’Istituto Magistrale intitolato a Lucrezia Della Valle con
decreto del 4 gennaio 1891. L’istituto è frequentato da allievi di entrambi i sessi, e da qui la scuola inizia ad
assolvere la funzione di provvedere ai bisogni culturali palesati dai giovani, anche in relazione alle tante
riforme legislative succedutesi nel corso degli anni, intese a modificare la struttura della scuola primaria.
Poco tempo dopo viene realizzato un Convitto destinato ad accogliere le allieve, considerando il notevole
incremento subito dalla popolazione scolastica, che nell’anno scolastico 1924 – 1925 è composta da ben
487 unità.
Va sottolineato il fattivo operato svolto dalle studentesse durante la prima guerra mondiale in favore dei
soldati, eletti a destinatari di indumenti preparati per essere inviati al fronte, oltre a generose
sottoscrizioni organizzate dalle alunne stesse: sempre a tal riguardo, merita di essere ricordato il
Ricreatorio, fondato il 7 giugno 1915 per volere dell’allora Direttore Ernesto Spanò, destinato ad accogliere
i figli dei militari impegnati nelle azioni belliche, nonostante le incombenti difficoltà di carattere
economico, arginate e spesso superate grazie al costante impegno prodigato dalle ragazze, ma anche da
molti docenti disponibili a prestare la loro opera a titolo gratuito.
Nel marzo 1939 Mussolini, in visita a Cosenza, pone la prima pietra dell’edificio in cui ancor oggi è ubicato il
liceo “Della Valle”, evento che assume una grande rilevanza, non soltanto a livello locale, a prospettare
favorevoli sviluppi della scuola, la cui attuazione sarà, però, soltanto parziale a causa dell’incombere di
nuovi scenari di guerra.
Terminata la seconda guerra mondiale l’Istituto Magistrale diventa una delle scuole più frequentate della
città: nelle sue aule, difatti, si riversa un numero consistente di giovani desiderosi di intraprendere la
professione dell’insegnante elementare, il cui adempimento comporta spesso il sobbarcarsi a sacrifici
notevoli come, ad esempio, lavorare in piccole scuole di campagna, difficili da raggiungere e quasi sempre
collocate in locali fatiscenti, condizioni che, nonostante siano trascorsi già vari decenni dal 1877, anno in
cui entra in vigore la legge Coppino intesa a regolamentare l’obbligo scolastico, non appaiono molto
dissimili da quelle descritte da Edmondo De Amicis nel suo libro Il romanzo di un maestro, edito nel 1890.
Ciononostante, i giovani insegnanti sono in grado di svolgere nel modo migliore la loro professione anche
di fronte ad un’utenza scarsamente motivata ad apprendere nozioni lontane, nella loro ottica, dalla realtà
in cui sono calati.
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