Superando

Epilessia: per la ricerca e contro la discriminazione

«Illuminiamo di viola la ricerca e l’inclusione, grazie a una presa in cura medica sanitaria e sociale che contribuisca a superare le discriminazioni, purtroppo sempre gravanti sulle persone con epilessia, specie rispetto al lavoro e alla mobilità»: lo dichiara Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l'Epilessia), in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, che cade oggi, 8 febbraio e che ha appunto il viola come colore-simbolo

Storie di giochi e giocattoli “con disabilità”

«Forse - scrive Simona Lancioni -, ferma l’importanza di rappresentare tutte le diversità umane (anche nei giochi e nei giocattoli), converrebbe lavorare di più perché i bambini e le bambine con disabilità fossero messi in condizione di giocare assieme agli altri bambini e bambine con gli stessi giochi utilizzati da tutti e tutte»

Settanta persone con disabilità visiva sulle nevi di Falcade

33 discesisti e 37 fondisti con disabilità visiva, insieme a una cinquantina di guide specializzate e a una decina di accompagnatori: sono i numeri della Settimana Bianca per Sciatori Non Vedenti dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), la più importante manifestazione sciatoria per persone con disabilità visiva a livello europeo, che ha trovato grande bellezza, efficienza e calore umano anche nella nuova sede di Falcade, in provincia di Belluno

120 milioni “a babbo morto”*

«Lo diceva chiaro e tondo la Legge di Stabilità per il 2013 - scrive Carlo Giacobini -: quei 40 milioni di euro all’anno derivanti da 450.000 controlli sui “falsi invalidi”, spettano al Fondo per le Non Autosufficienze. Devono tornare alle persone con disabilità non solo perché l’ha promesso il Legislatore, ma anche come forma di tardiva compensazione morale ai disagi e allo stigma che a causa di quei controlli migliaia di vere persone con disabilità hanno patito. Sempre che ci siano per davvero... O che non sia stato tutto uno scherzo...»

La Lega del Filo d’Oro “non lascia ma raddoppia”

Si chiama infatti proprio “Non lascio ma raddoppio”, la campagna lanciata fino al prossimo 13 febbraio dalla Lega del Filo d’Oro, per sostenere la costruzione dell’Area Sanitaria del proprio nuovo Centro Nazionale, struttura che si propone di essere all’avanguardia in Europa, per l'assistenza, la cura e la riabilitazione delle persone sordocieche

Tutti pazzi per “Happy Hand in Tour”

È sempre più ampia, infatti, la partecipazione della cittadinanza di tutta Italia al progetto che sta diffondendo una nuova cultura della disabilità in tanti centri commerciali del Paese, attraverso lo sport, la musica e l’espressione creativo-artistica. E anche i campioni dello sport stanno facendo pienamente la loro parte, come accadrà pure nella nuova tappa emiliana del 6 e 7 febbraio a Villanova di Castenaso, nei pressi di Bologna

Un sito tutto nuovo per la FAIP

Tutela della salute, ma anche temi di politica attuale e diritti in generale: si rinnova il sito internet della FAIP, la Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici, aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), con l’obiettivo di garantire la giusta informazione alle tante persone con lesione midollare del nostro Paese

Foto che incontrano la disabilità e lasciano il segno

«Queste immagini hanno lasciato il segno! Per produrle abbiamo dovuto incontrare davvero la persona che avevamo di fronte e per farlo, abbiamo lasciato aperto uno spazio dentro di noi nel quale accoglierla. Abbiamo dato e preso, entrando in una dimensione comune: l’incontro»: viene presentata così l’iniziativa “Immagini che lasciano il segno”, ovvero “Una mostra fotografica per raccontare la disabilità”, che verrà inaugurata il 6 febbraio a Grugliasco, a cura della Cooperativa Sociale La Bottega

Laboratori sulla disabilità: tutti dentro!

«Questa scelta non mi piace per tanti motivi e innanzitutto perché è irrispettosa e discriminatoria nei confronti dei ragazzi con disabilità»: lo scrive Claudia Trombetta, rispetto ai percorsi di sensibilizzazione alla diversità e alla disabilità che si tengono nelle scuole, dai quali, sin troppo spesso, vengono esclusi, e fatti uscire dalla classe, paradossalmente proprio gli alunni con disabilità

Legge sul “Dopo di Noi”: i dubbi della FISH

«È apprezzabile che dopo decenni di silenzio il Legislatore abbia posto come significativa l’emergenza legata alla motivata ansia di molte famiglie per la sorte dei loro congiunti con disabilità e tuttavia ci auguriamo che in Senato vengano corretti gli elementi che in questo testo non convincono e innescano, al contrario, molti dubbi»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta l’approvazione alla Camera della Legge sul cosiddetto “Dopo di Noi” delle persone con disabilità

Bene per l’ANFFAS quella Legge, ma c’è ancora da lavorare

Dopo l’approvazione alla Camera della Legge sul cosiddetto “Dopo di Noi” delle persone con disabilità, il presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale parla di «un primo e importante passo verso la tutela del diritto all’autonomia e alla vita indipendente delle persone con disabilità e verso quella serenità che tanti genitori aspettano da tempo», pur ricordando che «il sì dell’Aula di Montecitorio non risolve di certo totalmente le problematiche del “Durante” e del “Dopo di Noi”»

“Rolling Vietnam”: viaggiare, comunicare, vivere

Sono viaggi “oltre i confini”, quelli di Federico Villa, atleta paralimpico che grazie alla sua passione per lo sport, riesce a trasmettere un messaggio positivo per una disabilità senza stereotipi, senza pregiudizi e soprattutto senza più limiti. Abbiamo incontrato questo “handbiker vagabondo” e la sua compagna di viaggio Daniela Sala, parlando con loro di “Rolling Vietnam”, l’avventura più recente, e di molto altro ancora, condividendone il concetto di diversità: una differenza come risorsa e non come ostacolo

Scuola e disabilità: gli Enti si assumano le loro responsabilità

Al di là delle voci e delle errate interpretazioni della Legge di Stabilità, la situazione è chiara, secondo LEDHA e FAND, le Federazioni lombarde di Associazioni impegnate sulla disabilità: le competenze per la gestione dei vari servizi a supporto dell’inclusione scolastica spettano alle Province lombarde e alla Città Metropolitana di Milano, che devono assumersene la responsabilità e fare in modo sin d’ora che tali servizi siano garantiti per il prossimo anno scolastico, sin dal primo giorno

Quello che voglio, lo posso imparare

Accompagnare verso la vita indipendente i bambini in età prescolare e scolare, con limitazioni motorie, sensoriali e cognitive, ma anche con difficoltà di apprendimento, iperattività, autismo e deficit di comunicazione: è questo l’obiettivo di “Willi + Posso (Quello che voglio, lo posso imparare)”, uno dei tanti interessanti progetti proposti in Alto Adige dalla Cooperativa Sociale Independent L. di Merano

Qualche mattoncino LEGO agli uomini politici

E magari una scatola contenente il ragazzo in carrozzina, recentemente realizzato dalla LEGO, al senatore Gasparri, «per fargli capire - scrive Antonio Giuseppe Malafarina - che le persone con disabilità stanno nella società senza essere inferiori alle altre, che a volte, con i loro ausili, sfrecciano fra le occasioni della società, mentre altre volte riescono a malapena a galleggiarci. Però ci sono ed essendoci interagiscono, anche restando ferme e mute, offrendo a tutti il compito di interrogarsi sulla società e su se stessi»

Lesioni midollari: i servizi territoriali

Si chiama “La salute nella persona con lesione al midollo spinale stabilizzata: la rete dei servizi territoriali nella centralità del progetto individuale” ed è un’indagine ad ampio respiro promossa dalla FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), per “fotografare” al meglio la situazione riguardante i luoghi, i servizi e le strutture che trattano nel nostro Paese le persone con lesione midollare stabilizzata. I risultati verranno prodotti il 4 aprile a Perugia, in occasione della Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale

Maschere di libertà

Anche una festa di Carnevale, tra maschere, giochi, balli e gastronomia, mettendo insieme persone con disabilità visiva, volontari, famiglie e amici, può contribuire ad abbattere quelle barriere che troppo spesso fanno pensare alla disabilità come diversità e non come unità: ne sono certi all’UICI di Caserta (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che proprio in tal modo, grazie anche alla collaborazione dell’UNIVOC locale (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) festeggerà il 4 febbraio, giorno di “giovedì grasso”

Quanta frammentazione negli interventi sulla disabilità!

È ad esempio quella che emerge dal “Primo rapporto sulla Disabilità in Toscana. Dal percorso scolastico al ‘Dopo di noi’”, esaminando il quale si ripropone ancora una volta l’esigenza di costruire percorsi di supporto alle realizzazioni dei progetti vita delle singole persone, attraverso un approccio integrato e unitario, centrato sul protagonismo della persona stessa e sulla collaborazione tra i tanti soggetti coinvolti (scuola, servizi sociali e sociosanitari, servizi per il lavoro, famiglie, associazioni, comunità locali)

Sostenibile e a chilometro zero, ma non per tutti

È infatti riassumibile proprio nella frase «Bevo sostenibile e a chilometro zero» la filosofia delle “casette dell’acqua”, impianti installati in varie località, per rendere disponibile l’acqua ai cittadini, facendo risparmiare denaro e plastica da smaltire. Disponibile, però, non a tutti i cittadini, almeno a Spoltore, in provincia di Pescara, dove l’ubicazione scelta per una “casetta dell’acqua” è inaccessibile alle persone con disabilità motoria, come denuncia l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo

Quel che davvero servirebbe ai caregiver familiari

«Di fronte a una Proposta di Legge - scrive Simona Lancioni - contenente approssimazioni, ambiguità, inesattezze e “mezze promesse” di interventi e servizi mai esigibili, per realizzare i quali lo Stato è disponibile a spendere la strabiliante somma di zero euro, vale la pena ricordare alcuni aspetti che devono essere necessariamente considerati, se davvero si vuole riconoscere giuridicamente, e rispettare umanamente, la figura del caregiver familiare»

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