«Chi sosterrà questo nostro progetto farà parte del gruppo di “Quasi Amici”, anzi, senza quasi, solo Amici!»: così l’UICI di Roma (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) presenta la bella iniziativa denominata appunto “Quasi Amici”, con esplicito riferimento al noto film, tramite la quale si punta a superare le attuali gravi difficoltà nelle relazioni interpersonali dei propri soci, supportando, ma soprattutto coinvolgendo, chi non vede, «dotandosi della giusta tecnologia - come viene spiegato - per favorire l’interazione a distanza con chi vive un’abilità visiva differente»
«Per come viene proposta ora - scrive Claudia Nicchiniello, riferendosi in particolare agli alunni con disabilità intellettive e comportamentali - la didattica a distanza manca della digitalizzazione dei contenuti didattici. Per questo, in vista del nuovo anno scolastico, è opportuno che per tutti i bambini con disabilità la previsione della didattica avvenga solo con la presenza a scuola, oppure con la presenza a domicilio del bambino di un assistente e/o dell’insegnante di sostegno, che lo sostenga in attività tradizionali di apprendimento e lo faciliti al dialogo a distanza con i compagni»
Perché in questi giorni riaprano tantissime attività, ma non i vari Centri Riabilitativi, i Centri Socio-Occupazionali e i Centri di Fisioterapia? Perché le famiglie sono state lasciate sole a prendersi cura dei loro cari, con il vuoto assoluto intorno a loro, senza alcun riconoscimento economico, né tanto meno legislativo? Sono alcune delle domande che si pone e che pone alle Istituzioni e all’opinione pubblica Emanuela, donna con disabilità, in un breve video che ha voluto mettere a disposizione di tutti
«Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente»: è questo il passaggio del Protocollo sottoscritto tra Governo Italiano e CEI (Conferenza Episcopale Italiana), duramente contestato da più parti, in quanto ritenuto discriminante. Si muove in tal senso anche una severa e significativa presa di posizione della Federazione FISH, che si è rivolta direttamente al Presidente del Consiglio e al Presidente della CEI, chiedendo l’abrogazione di quell’articolo
Tramite un Decreto prodotto nei giorni scorsi, in considerazione delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19, la Regione Toscana ha prorogato al 31 agosto il termine di presentazione delle richieste di contributo a favore delle famiglie con figli minori disabili. Si tratta di un contributo annuale di 700 euro, rivolto appunto alle le famiglie con figli disabili minori di 18 anni e istituito da una Legge Regionale del 2018, con l’obiettivo di sostenere le persone che vivono particolari situazioni di disagio
Sicurezza priorità assoluta, ma senza pregiudicare il piacere della visita: in base a questi princìpi ha riaperto il Parco Archeologico di Paestum e Velia (Salerno), dopo una rimodulazione generale della fruizione per la sicurezza del pubblico e del personale. E tra i primi a usufruirne sono stati un gruppo di ragazzi con autismo, con le loro famiglie, nell’àmbito del progetto “Un tuffo nel blu”, percorso di fruizione dedicato appunto a bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo, realizzato già da qualche anno in collaborazione con l’Associazione Cilento4all (Cooperativa Il Tulipano)
«Alla riapertura dei nostri servizi - scrivono dall’Associazione L’abilità di Milano - l’emozione dei bambini è stata tangibile, come anche quella degli educatori e dei genitori che hanno sciolto la fatica di questi mesi in un caldo sorriso. Misurare la febbre, indossare i dispositivi di protezione individuale e mettere grande attenzione per la sicurezza di tutti: sono le nuove azioni quotidiane imposte dal Covid-19. Certo, tutto ciò comporta maggiore fatica e un’attenzione sempre molto alta, ma poter riprendere l’attività dei bambini e poter fare di nuovo il nostro lavoro di cura ci ripaga»
«Non solo una chiara discriminazione fondata sulla nazionalità, ma anche una discriminazione indiretta fondata sulla disabilità, poiché ad essere soprattutto penalizzate sono le famiglie straniere soggiornanti in Italia da poco tempo, con bambini con disabilità»: per questo la Federazione lombarda LEDHA ha aderito al ricorso delle Associazioni ASGI e Avvocati per Niente, contro il provvedimento del Consiglio dei Ministri che lita il diritto al cosiddetto “Bonus asili nido” ai soli cittadini italiani e ai cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo
“Essere donna e persona con disabilità”, “Essere di origine straniera e persona con disabilità” ed “Essere persona LGBT+ e persona con disabilità”: vertono su queste condizioni i tre agili questionari su cui si basa “#stopallostigma”, indagine lanciata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nell’àmbito del progetto “Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica - Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple”, un’iniziativa certamente degna della maggior diffusione possibile
«Ha sofferto Ezio, nella vita e soprattutto negli ultimi tempi - scrive Antonio Giuseppe Malafarina, ricordando il musicista Ezio Bosso, scomparso il 15 maggio a 48 anni -. Parimenti ha amato moltissimo. Ha amato supremamente la musica e, autorevole nell’incedere claudicante, ci ha insegnato che non importa come metti il passo bensì che giungi a destinazione. Non conta l’andatura, ciò che resta è lo stile. Ezio ci ha insegnato a essere come la musica: leggiadri a partire dalla nostra materialità. Sublimi a partire dalla nostra condizione umana. Una grande lezione, non solo di questi tempi»
Frutto di un assiduo lavoro dei volontari di varie Associazioni, il Disegno di Legge della Puglia sulla “Vita Indipendente” per le persone con disabilità grave era stato approvato in febbraio dalla III Commissione Consiliare e doveva essere esaminato in marzo. Poi la pandemia da coronavirus ha causato la sospensione dei lavori. Ora, però, l’ENIL Puglia scrive al Presidente del Consiglio Regionale, chiedendo di calendarizzare quanto prima possibile la discussione di quel testo, prima della fine della Legislazione Regionale, «per non perdere un’occasione storica per tanti cittadini fragili»
«Quattordici grandi eventi sviluppati insieme, un’esperienza unica al mondo, che unisce eccellenza subacquea e inclusione sociale, costruita negli anni con grande professionalità e che ha visto nell’ultima edizione la presenza di 350 subacquei fra militari e civili, di cui 71 con disabilità»: è tutto questo "Insieme in immersione a Portovenere", manifestazione promossa da HSA Italia, l’Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili, grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana, e che sarà al centro di un evento in rete nel pomeriggio di oggi, 18 maggio
«È già passato più di un mese - denuncia la Federazione FISH Campania - dal Decreto con cui la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità, ma ancora oggi la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità»
«Siamo già privi di un senso - scrive Flavia Tozzi, presidente dell’UICI di Cremona - e il funzionamento di un altro (l’olfatto) ci viene molto ridotto dalla mascherina. Se poi ci viene anche precluso il tatto, con l’obbligo di indossare i guanti negli uffici e negli esercizi commerciali, mi chiedo cosa ne sarà di noi! O il Covid-19 si affretta ad andarsene, o finiremo per essere condannati a una vita di isolamento e di esclusione. Non vogliamo pietà, ma solo attenzione e, laddove è possibile, una deroga alle restrizioni per poter vivere con dignità e sentirci partecipi della vita sociale»
«Ora siamo tutti sulla stessa barca - scrive Rosaria Duraccio di DPI Italia (Disabled People’s International) -, ma noi persone con disabilità non abbiamo il salvagente, non abbiamo la garanzia di un’adeguata assistenza personale. Per questo la sfida da superare è far passare il messaggio che una persona con disabilità necessita dell’assistenza personale come tutti necessitiamo dell’aria per vivere». La presente testimonianza di Duraccio è stata inviata all’IDA (International Disability Alliance), che raccoglie resoconti di persone con disabilità sull’impatto del coronavirus sulla loro vita
Tecnologia, preparazione ed empatia: sono le tre parole chiave che anche in questo periodo di “chiusura in casa” hanno consentito all’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) di proseguire i propri corsi di Pilates, il noto sistema di allenamento, rivolti a persone con disabilità visiva. «È stata una bella sfida - racconta Miriam Lando, coordinatrice dell’iniziativa -, ma dopo alcune settimane di corsi regolari, possiamo dire di averla vinta con il contributo di tutti i partecipanti!»
Si chiama “Camminiamo insieme verso il futuro. Norme, servizi e strumenti per pianificare un progetto di vita sostenibile e di qualità”, ed è un percorso formativo organizzato dall’Associazione InCerchio di Milano, dedicato ai temi complessi della costruzione del “Durante e Dopo di Noi”. Fruibile completamente online, l’iniziativa si articolerà su quattro incontri successivi, dal 20 maggio al 10 giugno
Una vera e propria “maratona” di seminari in rete gratuiti su autonomia, lavoro, scuola, affettività e altro, in relazione alle persone con sindrome di Down o con altre disabilità intellettive: così avevamo presentato, a suo tempo, un’iniziativa promossa dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il primo ciclo di quella “maratona” si è concluso, coinvolgendo complessivamente più di 1.600 persone, e ora ne ripartirà un secondo, il 19 maggio, con tre incontri in cui si parlerà rispettivamente di residenzialità, no profit e social network e sviluppo dei bambini con sindrome di Down
Le criticità palesate dalla didattica a distanza, oltre ai connessi problemi di responsabilità e sicurezza, la questione della modifica dei PEI (Piani Educativi Individualizzati), che non può essere delegata al solo insegnante di sostegno e varie istanze in vista del prossimo anno scolastico: sono i temi sollevati da alcuni Gruppi Facebook e organizzazioni di genitori di alunni con disabilità, rispondendo alla recente lettera della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, indirizzata ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale tutto della scuola e alle famiglie di alunni con disabilità
«La maggiore durata dei piani terapeutici, un incentivo alla distribuzione territoriale dei farmaci e al rafforzamento dell’assistenza e delle terapie domiciliari sono questioni inserite nel Decreto che ci rendono soddisfatti, in quanto accolgono alcune richieste da noi espresse. Non si possono tuttavia notare alcune mancanze importanti, in particolare sulla disabilità e sui caregiver»: è quanto si legge in una nota dell'OMAR (Osservatorio Malattie Rare), a commento del "Decreto Rilancio" approvato dal Governo il 13 maggio, che tra qualche giorno verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale