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Quando la scuola dell’inclusione esclude

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«A fronte di tali episodi, è fondamentale che le Istituzioni preposte, dai dirigenti regionali ai sindacati, intervengano per promuovere una gestione scolastica che rispetti e valorizzi le diversità»: lo dicono dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre, prendendo punto da uno dei tanti casi segnalati all’Associazione, ovvero quello di un istituto superiore di Potenza, che non ha accolto la domanda d’iscrizione al secondo anno di Donato, ragazzo con la sindrome di Down

«Dovrebbe essere luogo di partecipazione e inclusione per eccellenza, eppure a volte la scuola ancora esclude e lascia fuori»: lo dicono dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre, prendendo punto da uno dei tanti casi segnalati all’Associazione, ovvero quello di un istituto superiore di Potenza, che non ha accolto la domanda d’iscrizione al secondo anno di Donato, ragazzo con la sindrome di Down.
Tale decisione era stata così motivata dal dirigente scolastico: «In considerazione della gravità dell’handicap per la quale l’alunno era stato affiancato da docente di sostegno con rapporto 1/1 per 18 ore settimanali, e in mancanza della nomina dell’insegnante di sostegno, ci è impossibile accogliere la domanda di iscrizione per l’anno scolastico in corso nel secondo periodo didattico del percorso di istruzione per adulti attivato presso il nostro istituto».

Si tratta di un caso di “discriminazione diretta”, ai sensi della Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, come denuncia Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD, che ha preso in carico la vicenda e sta sostenendo la famiglia. «La disabilità non è una condizione straordinaria – sottolinea lo stesso Salbini -, ma parte integrante della realtà umana, una diversità che arricchisce e caratterizza ogni persona. La scuola, luogo deputato alla crescita culturale e civica, deve essere il laboratorio in cui si imparano il rispetto, la comprensione e la valorizzazione delle diverse condizioni di vita. Solo così si potrà costruire una società veramente partecipativa, in grado di accogliere tutti, senza discriminazioni».

«Il caso di Donato – ricordano dall’AIPD – purtroppo non è isolato». «In alcune, seppur rare, situazioni – conferma infatti Salbini -, i dirigenti scolastici scelgono di affrontare la disabilità con un approccio distante e diffidente, considerandola un problema piuttosto che una risorsa. Questo atteggiamento non solo tradisce la missione educativa della scuola, ma si pone in netto contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09, che garantisce il diritto all’istruzione senza discriminazioni».
In occasione quindi della Giornata Internazionale di oggi, l’AIPD rilancia questo appello: «A fronte di tali episodi, è fondamentale che le Istituzioni preposte, dai dirigenti regionali ai sindacati, intervengano per promuovere una gestione scolastica che rispetti e valorizzi le diversità. Ogni forma di resistenza a questo principio rischia di vanificare gli sforzi di chi ogni giorno lavora per un’educazione inclusiva. La Giornata di oggi deve quindi rappresentare non solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per ribadire il nostro impegno: costruire una scuola e una società in cui nessuno sia lasciato indietro». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampaaipd@gmail.com.

La mostra fotografica che si “vede” con il tatto

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Concepita per promuovere l’accessibilità, la mostra World Unseen, che verrà inaugurata oggi, 3 dicembre, e sarà poi visitabile dal 4 al 17 del mese presso la Biblioteca “Nilde Iotti” della Camera dei Deputati, trasforma la fotografia in un’esperienza inclusiva grazie all’impiego di una innovativa tecnologia di stampa tattile Uno scatto di Ian Traherne

Dopo la prima edizione dello scorso aprile alla Somerset House di Londra, la mostra World Unseen (letteralmente “Mondo non visto”) arriva in Italia. Verrà ospitata nella Biblioteca “Nilde Iotti” della Camera dei Deputati, dopo l’inaugurazione in programma ogi, 3 dicembre, esattamente dal 4 al 17 del mese, con accesso libero (ore 10-18.30).
L’esposizione, che gli organizzatori definiscono «rivoluzionaria» perché «per la prima volta in Italia renderà la fotografia fruibile anche a chi ha disabilità visive», è ideata e organizzata da Canon e patrocinata dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e da Croce Rossa Italiana.

Concepita per promuovere l’accessibilità, World Unseen trasforma la fotografia in un’esperienza inclusiva grazie all’impiego di una innovativa tecnologia di stampa tattile. Le opere di noti fotografi internazionali come Brent Stirton, Sebastião Salgado e Yagazie Emezi saranno affiancate da strumenti che consentiranno alle persone con disabilità visiva, di immergersi nel mondo delle immagini attraverso stampe in rilievo, testi in Braille, descrizioni audio e atmosfere sonore.
Uno degli aspetti distintivi della mostra è l’inserimento di immagini parzialmente oscurate per simulare disturbi visivi come il glaucoma o la retinopatia diabetica. Questa scelta invita il pubblico a comprendere le sfide affrontate quotidianamente da chi vive con una disabilità visiva e mostra l’importanza di rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti e a tutte. Ogni opera inoltre porta con sé una storia diversa, superando i limiti geografici e i confini delle esperienze personali.

«World Unseen è un esempio di come l’innovazione possa diventare un ponte di inclusione, abbattere barriere e rendere l’arte accessibile a tutti. Guidati dalla filosofia Kyosei – vivere e lavorare per il bene comune – crediamo nel potere delle immagini di connettere le persone e ispirare un cambiamento reale», afferma Andrea Di Santo, amministratore delegato di Canon Italia.
Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI, ha sottolineato: «Grazie alla sensibilità del Presidente della Camera Fontana e all’impegno di Canon, con questa mostra possiamo offrire alle Istituzioni e al vasto pubblico un esempio molto significativo di inclusività universale e accessibilità per tutti. Un altro passo sulla via della vera uguaglianza tra tutti i cittadini, secondo il dettato costituzionale, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, ha dichiarato: «Questa mostra è una vera e propria iniziativa di inclusione sociale. Le opere lanciano un messaggio forte: riducono le distanze, avvicinano ciò che è diverso, eliminando ogni barriera».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: romeo@fbassociati.it (Ritu Romeo).

Aggiornare subito la Strategia Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità

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Oltre cento organizzazioni europee impegnate per i diritti delle persone con disabilità, a partire dal Forum Europeo sulla Disabilità, hanno sollecitato la commissaria europea per l’Uguaglianza Hadja Lahbib ad aggiornare la Strategia dell’Unione Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030, tramite una lettera aperta inviata oggi, 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Oltre cento organizzazioni europee impegnate per i diritti delle persone con disabilità, a partire dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, hanno sollecitato la commissaria europea per l’Uguaglianza Hadja Lahbib ad aggiornare la Strategia dell’Unione Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030, tramite una lettera aperta (disponibile in inglese e in francese a questo link), inviata oggi, 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
«L’attuale Strategia – vi si legge tra l’altro – è stata lanciata nel 2021 e durerà fino al 2030. Essa ha guidato la Commissione Europea verso risultati importanti, come la normativa sull’European Disability Card (“Carta Europea della Disabilità”), l’European Accessibility Act (“Direttiva Europea sull’Accessibilità”), o l’AccessibleEU (Centro Europeo per l’Accessibilità), ma ad oggi non vi è stato alcun impegno ad aggiornarla per il resto del suo ciclo di vita e le nostre organizzazioni sono estremamente preoccupate che ciò possa rappresentare uno stallo totale dell’impegno dell’Unione Europea a favore dei diritti delle persone con disabilità per i prossimi cinque anni».
In tal senso, l’EDF aveva già lanciato l’allarme a suo tempo, quando le linee guida politiche della nuova Commissione Europea non avevano espressamente menzionato i diritti delle persone con disabilità, una preoccupazione aggravata dal declassamento del Portafoglio per l’Uguaglianza nel Collegio dei Commissari e dal sin troppo rapido riferimento della commissaria Lahbib alla Strategia sui Diritti delle Persone con Disabilità, durante il suo intervento di conferma dell’incarico, nonché dal suo mancato impegno ad aggiornarla, una volta espressamente interrogata sul tema.

«È quindi evidente – si legge ancora nella lettera – la necessità di aggiornare la Strategia, tenendo conto anche della nostra proposta di azioni per i prossimi cinque anni, riguardanti in particolare l’esigenza di una nuova legislazione sulle tecnologie assistive, di iniziative sul lavoro, con una Garanzia per l’occupazione e le competenze per le persone con disabilità, nonché, tra l’altro, di assicurare alloggi accessibili e a prezzi pure accessibili, tramite un Fondo Europeo dedicato. Chiediamo pertanto un fermo impegno ad aggiornare la Strategia il prima possibile e a farlo prima della revisione prevista per il prossimo mese di marzo da parte del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che in tale occasione monitorerà l’effettiva attuazione da parte della Commissione Europea della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

«Dalla Commissione Europea – afferma Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF – ci è stato riferito che non si avrà un declassamento del Portafoglio per l’uguaglianza, e tuttavia abbiamo bisogno di fatti che lo dimostrino e non solo di parole. Non vediamo quindi l’ora di incontrare la commissaria Lahbib e di ottenerne l’impegno a lavorare insieme su una Strategia Europea aggiornata sui diritti delle persone con disabilità, tramite nuove azioni forti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org, cui scrivere in lingua inglese.

“La prima bandiera”, ovvero la voglia di vivere di un bambino

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Si chiama “La prima bandiera” il racconto realizzato da Nikolai Prestia per l’Associazione La Nostra Famiglia in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre. Vi si racconta con freschezza e autenticità la storia di Matteo, arrivato dalla Calabria a Bosisio Parini (Lecco), presso il reparto di cerebrolesioni acquisite della Nostra Famiglia, a causa di un tumore cerebrale

Matteo ha quindici anni, è appassionato di calcio e geografia, frequenta il turistico e ha una memoria prodigiosa per bandiere e capitali. È arrivato dalla Calabria al reparto di cerebrolesioni acquisite della Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco) per un tumore cerebrale.
È un bel ragazzino sorridente, con uno sguardo positivo sulla vita e sulla sua malattia ed è il protagonista di La prima bandiera, racconto realizzato da Nikolai Prestia per La Nostra Famiglia in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre.

«La prima bandiera – spiegano dalla Nostra Famiglia – racconta con freschezza e autenticità l’incontro di Matteo con la receptionist di Bosisio Parini, una donna che osserva la vita, la speranza e la forza che viene fuori dai bambini e dalle bambine che incontra ogni giorno. Matteo vede pochissimo, da un occhio solo. Da quando è successo non è mai stato un problema per lui. “Un poco ci vedo”, risponde, se gli si domanda come fa a riconoscere le bandiere, e lo dice con un sorriso disarmante: c’è tutta la grazia della vita e del futuro immenso in quella espressione».
«Ci ha stupito come Nikolai Prestia abbia saputo cogliere il talento per la vita dei bambini che quotidianamente varcano la porta delle nostre sedi – commenta Luisa Minoli, presidente dell’Associazione La Nostra Famiglia -: in quel “un poco ci vedo” c’è l’altra faccia della luna, quel piccolo miracolo che ci fa cambiare la prospettiva e amare la vita, basta farsi piccoli per vederne la bellezza. E in quel “sorriso disarmante” c’è tutto lo stupore con cui affrontano la vita le bambine e i bambini con disabilità, così come tutte le bambine e i bambini del mondo».

La prima bandiera è disponibile in versione audio con la voce della nota attrice Stefania Rocca e in versione libretto con le illustrazioni di Alessandra Cimatoribus.
Dopo Un filo di luce di Viola Ardone, è il secondo di una serie di racconti attraverso i quali La Nostra Famiglia vuole dare corpo e voce alla propria missione e alla propria storia.

«A Nikolai Prestia, ad Alessandra Cimatoribus e a Stefania Rocca va la nostra gratitudine – aggiunge Minoli -, per essere con noi dalla parte dei bambini, per aver condiviso il loro talento, per essersi lasciati coinvolgere dalla nostra missione e averla saputa tradurre in poesia». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@lanostrafamiglia.it (Cristina Trombetti).

CASA AL PLURALE: «SCEGLIAMO, OGNI GIORNO, LA ‘MERAVIGLIA’ DELLA DIVERSITÀ»

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Per la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra domani 3 dicembre, l’associazione Casa al Plurale lancia una riflessione-quesito: “Che tipo di comunità vogliamo essere? Di fronte a chi appare diverso cosa scegliamo: il rifiuto, la pietà o la meraviglia?”.

 

Per la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra domani 3 dicembre, l’associazione Casa al Plurale lancia una riflessione-quesito: “Che tipo di comunità vogliamo essere? Di fronte a chi appare diverso cosa scegliamo: il rifiuto, la pietà o la meraviglia?”.

La Giornata Mondiale della Disabilità non è solo un’occasione per ricordare i diritti delle persone con disabilità, ma un’opportunità per riflettere sulla qualità della nostra umanità e sul modo in cui scegliamo di vivere insieme. Di fronte alla diversità, ogni società si trova a dover rispondere e tre sono gli approcci possibili: rifiuto, pietà o meraviglia.

Il rifiuto è il volto più duro e ingiusto: è l’approccio di chi non accetta ciò che non rientra nei propri schemi, eliminando o ignorando le persone che considera “diverse”. È la società che chiude gli occhi e il cuore, che non si assume responsabilità e che non intende pagare il costo di una vera inclusione.

La pietà, invece, è la risposta di chi tende la mano, ma solo con ciò che gli avanza. È la logica delle elemosine, delle briciole lasciate cadere dai banchetti. È un atteggiamento che, pur mostrando una parvenza di compassione, non riconosce pienamente la dignità e il valore delle persone con disabilità, relegandole ai margini delle decisioni economiche e sociali.

E poi c’è la meraviglia. È lo sguardo che ci permette di vedere davvero, che va oltre le apparenze e coglie ciò che in superficie non si vede. «La parola “meraviglia” – spiega Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale – deriva dalla stessa radice di “mirare” (prendere la mira significa guardare con molta attenzione) ed è la chiave per riconoscere l’unicità e la bellezza di ogni essere umano. Una società che sceglie la meraviglia non lascia indietro nessuno, ma mette al centro i più fragili, facendo di loro una priorità non solo morale, ma anche politica e di bilancio e non solo in occasione del 3 dicembre”.

La meraviglia è però una scelta che richiede coraggio: i provvedimenti varati finora non hanno eliminato le barriere e gli ostacoli affrontati, ogni singolo giorno, dalle persone con disabilità – parliamo di 3 milioni e 150 mila cittadini e cittadine – e la spesa pubblica italiana sul tema è nettamente inferiore rispetto alla media europea, anzi è la metà (come mostrato in un’analisi di Openpolis).

Non una celebrazione simbolica, ma un evento che ponga al centro i diritti

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«Il 3 Dicembre, la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, non dev’essere solo una celebrazione simbolica, ma deve rappresentare un momento fondamentale per porre al centro dell’attenzione pubblica e istituzionale i diritti delle stesse persone con disabilità»: lo sottolinea Vincenzo Falabella, presidente della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap della quale ricorrono quest'anno trent’anni di attività

Vent’anni di Superando con una nuova veste

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Era il 15 dicembre 2004 quando apparve online il sintetico testo Un amore osteggiato: era il primo articolo pubblicato da Superando e quindi, in occasione di questi primi vent’anni del nostro giornale, abbiamo deciso di presentarci ai Lettori e alle Lettrici con una nuova veste grafica e di farlo il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
Sempre per l’occasione stiamo anche riorganizzando e ottimizzando la mailing-list con criteri tecnologicamente più moderni. Nei prossimi giorni, pertanto, potrebbero verificarsi temporanei disguidi nell’invio della newsletter, ciò di cui ci scusiamo in anticipo. Tutti gli articoli pubblicati in questi anni saranno comunque disponibili e consultabili sul nostro sito.
Cediamo a questo punto la parola alla nostra direttrice responsabile Stefania Delendati.

Nell’era digitale un sito web è la casa di ogni giornale, assunto ancor più vero se si tratta di una testata online. Nel ventennale della pubblicazione del primo articolo, in questo 2024 in cui la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nostro editore, festeggia i primi trent’anni di attività, Superando si presenta con un’immagine rinnovata, moderna e lineare.
Lo studio del restyling è iniziato già alla fine dello scorso anno, sotto la direzione di Antonio Giuseppe Malafarina, che con l’intelligenza che tutti gli riconoscono ha delineato le basi di ciò che oggi è sotto i Vostri occhi.
Per me, direttrice responsabile che gli sono succeduta, è stato un impegno non privo di emozione proseguire ciò che aveva cominciato, una grande fortuna potermi avvalere di quanto lui e gli altri colleghi avevano già compiuto.
La prima volta che ci siamo riuniti, subito è stato chiaro un punto invalicabile: «Ciò che Antonio aveva deciso non si tocca, riprendiamo da lì». Così è stato. Sua l’idea di “costruire” un sito dalla grafica pulita, sullo stile dei giornali anglosassoni, il che rende la navigazione più intuitiva e piacevole. Mesi di lavoro e dedizione del team, composto dal segretario di redazione Stefano Borgato, dalla collaboratrice Carmela Cioffi, dal tecnico informatico Sergio Falabella, con la supervisione del presidente della FISH Vincenzo Falabella, sono stati un lungo percorso di analisi, finalizzato a creare una piattaforma che potesse riflettere al meglio la nostra identità e ottimizzare l’esperienza dei lettori, facilitando la ricerca di informazioni e la lettura dei contributi dei numerosi collaboratori.
Nelle pagine che vedete ci siamo noi, la nostra storia nel vasto archivio degli articoli pubblicati in questi vent’anni, la nostra visione della disabilità, trasversale a tutte le tematiche riguardanti la società, dal lavoro allo sport, dalla sanità ai diritti, oltre alle iniziative messe in campo dalle Associazioni aderenti alla FISH e non solo.
Ci sono i valori che guidano la nostra mission, ovvero fare un’informazione sociale di qualità e pluralista, capace di ascoltare, dialogare e generare dibattito non fine a se stesso, ma finalizzato a comprendere e trovare soluzioni. Questo si riassume nel claim che abbiamo scelto, la frase che leggete sotto il nome della testata: I temi delle disabilità trattati con coraggio. Le disabilità, innanzitutto, al plurale, per sottolineare che siamo tutti diversi, una molteplice umanità che non si può riassumere con un termine al singolare. E poi il coraggio, quello di continuare a raccontare storie e ospitare opinioni a volte “fuori dal coro” che meritano di essere conosciute e che in Superando trovano spazio, alimentando un confronto aperto e franco.
Franco…, un pensiero lo devo anche a lui, al grande Bomprezzi di cui proprio nei prossimi giorni ricorrerà il decimo anniversario della scomparsa. Superando è nato con lui, lo ha diretto dalla fondazione al 2014, la sua impronta di professionista e di uomo è ancora qui.
Il nuovo sito è un ponte tra passato e futuro, Vi invitiamo ad attraversare questo ponte che smonta i pregiudizi, ad ammirare il panorama che non è fatto solo di problemi, ma anche di tante cose belle, speranza e ironia, ad incontrarvi su di esso per conoscerVi e conoscerci meglio.
Ringrazio Stefano, Carmela, Sergio e Vincenzo per il supporto e la collaborazione, indispensabili. Ognuno ha messo competenze e passione nel “disegnare” il nuovo sito di Superando del quale sono felice di annunciare il lancio ufficiale, condividendo con loro e con Voi questo importante traguardo. Non mi resta che augurarVi, da domani, buona navigazione!
Stefania Delendati – Direttrice responsabile di Superando

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