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Centri per la Vita indipendente in Lombardia: una mappatura in costante aggiornamento

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In collaborazione con le Associazioni UILDM e ANFFAS, la Federazione lombarda LEDHA sta accompagnando e sostenendo il percorso di crescita dei Centri per la Vita Indipendente, istituiti in Lombardia dalla Legge Regionale 25/22, luoghi in cui le persone con disabilità possono trovare un’équipe formata e capace di sostenerle nella costruzione del loro progetto di vita. Ne viene quindi proposta una prima mappatura che verrà periodicamente aggiornata

In collaborazione con la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e l’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per i Diritti delle persone con Disabilità e Famiglie) sta accompagnando e sostenendo il percorso di crescita dei Centri per la Vita Indipendente, istituiti in Lombardia dalla Legge Regionale 25/22 (Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità), luoghi in cui le persone con disabilità possono trovare un’équipe formata e capace di sostenerle nella costruzione del loro progetto di vita.

La LEDHA stessa propone ora una prima mappatura di tali Centri, disponibile a questo link, e che verrà periodicamente aggiornata, il tutto con l’obiettivo principale di censire la presenza di queste strutture nei diversi territori della Regione, fornendo alle persone con disabilità informazioni utili per un primo contatto. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.

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Procedura di selezione per l’assegnazione dei dirigenti scolastici e dei docenti per lo svolgimento dei compiti connessi all’autonomia scolastica (art. 26, comma 8, legge 448/1998), per il triennio a.s. 2025/2026, a.s. 2026/2027, a.s. 2027/2028 presso...

Ultime da A.T.P. Catanzaro -

Ministero dell’Istruzione e del Merito Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria  Ufficio II – Ambito Territoriale di Catanzaro Via Cosenza, 31 – 88100 Catanzaro e-mail: usp.cz@istruzione.it – ...

Protagonisti anche a Pordenone gli Autorappresentanti dell’ANFFAS

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Sono stati gli Autorappresentanti dell’ANFFAS Friuli Venezia Giulia, tutte persone con disabilità intellettive, tra i protagonisti a Pordenone degli Stati Generali ANFFAS sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo”, riguardanti appunto il Friuli Venezia Giulia, squarciando il velo sulle criticità di un territorio considerato come di eccellenza, ma dove vi sono comunque ancora tanti passi da fare per il pieno rispetto dei diritti delle persone con disabilità Foto di gruppo a Pordenone per gli Autorappresentanti dell’ANFFAS Friuli Venezia Giulia

Alice e Manuel hanno parlato di diritto al tempo libero, Francesca ha esortato tutti e tutte al rispetto del diritto all’ascolto, Luca e Carlo si sono soffermati sul diritto alla mobilità, evidenziando i punti deboli di un sistema di verifica e accertamento che guarda ma non vede, che sente ma non ascolta, che si basa su stereotipi, mentre Angelo ha raccontato di un sistema sanitario per cui la persone con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettive e con disturbi del neurosviluppo, sono “invisibili” e trattate come “oggetti”: sono stati loro, gli Autorappresentanti dell’ANFFAS Friuli Venezia Giulia (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), i protagonisti a Pordenone dei recenti Stati Generali ANFFAS sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, riguardanti appunto il Friuli Venezia Giulia (se ne legga anche la nostra presentazione), persone che hanno voluto squarciare il velo sulle criticità di un territorio considerato come di eccellenza, ma dove sono comunque ancora tanti i passi da fare, per arrivare davvero ad essere una Regione che rispetti in pieno i diritti delle persone con disabilità.

«In Friuli Venezia Giulia – ha spiegato Maria Cristina Schiratti, presidente dell’ANFFAS della Regione, organizzatrice dell’evento insieme all’ANFFAS Nazionale – è forte la voce degli Autorappresentanti che finalmente durante questi Stati Generali sono stati ascoltati dalle autorità presenti. Dalle varie tavole rotonde proposte sono emerse poi diverse criticità territoriali presenti in alcune zone della nostra Regione, in particolare in Carnia e nelle Valli del Natisone, e sicuramente un grande problema resta quello dei progetti legati all’abitare in autonomia per le persone con disabilità intellettiva e del neurosviluppo: è necessario sicuramente pensare a un coinvolgimento del settore privato sociale. Per quanto riguarda poi l’affiancamento, è necessario uscire dalla stima del minutaggio per le varie attività (ad esempio quanto la persona con disabilità impiega per lavarsi, vestirsi ecc.): ognuno, infatti, deve essere considerato singolarmente ed essere al centro di un progetto personalizzato di vita autonoma».

«Il Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato dal canto suo il presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale, in fase di conclusione dell’evento di Pordenone – si contraddistingue per un quadro positivo relativamente alla presa in carico, con alcuni aspetti che hanno criticità ma anche margini di miglioramento. Da anni in questo territorio le varie parti coinvolte hanno trovato forme di collaborazione che vanno convogliate nell’amministrazione condivisa di cui da tempo parliamo. Questo comporta ovviamente uno sforzo da parte di tutti. E tuttavia, il nostro agire deve sempre avere come stella polare il continuare a garantire dignità e diritti alle nostre persone e alle nostre famiglie, e il fulcro di tutto deve essere il Progetto di Vita, il che vuole dire niente più servizi precostituiti o standardizzati, ma flessibilità e sperimentazione: sono certo che continueremo su questa strada e che anche in Friuli Venezia Giulia vedremo ottimi risultati!».
Per l’occasione Speziale ha dato anche appuntamento ai prossimi Stati Generali del Piemonte, il 23 maggio, di cui riferiremo in altra parte del giornale, e all’Assemblea Nazionale ANFFAS del 5-6 luglio a Trieste.

Gli Stati Generali di Pordenone, dunque, hanno nuovamente acceso un ampio dibattito tra le varie parti coinvolte – istituzioni, amministrazioni, Enti del Terzo Settore, operatori del settore, famiglie e persone con disabilità – nel nome di quella co-programmazione e co-progettazione di cui l’ANFFAS è da sempre promotrice, con l’obiettivo primario di arrivare ad una società pienamente inclusiva in ogni suo ambito.
I lavori sono stati moderati da Emanuela Bertini, direttore generale dell’ANFFAS Nazionale e aperti dagli interventi di Emilio Rota, vicepresidente dell’ANFFAS Nazionale e dalla citata Maria Cristina Schiratti.
Intense e proficue sono state sia la sessione dedicata ai Diritti delle persone con disabilita intellettive e disturbi del neurosviluppo. Quadro Generale (il relativo documento è disponibile a questo link), sia le due tavole rotonde che hanno consentito di discutere di servizi per la vita indipendente, del “Durante e Dopo di Noi” e del Progetto di Vita. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.

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L’accessibilità alla comunicazione per le persone sorde e ipoacusiche

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Si terrà il 21 maggio a Milano “Comunicare senza barriere… in piazza!”, ovvero “Insieme per garantire alle persone sorde e ipoacusiche l’accessibilità alla comunicazione”, appuntamento conclusivo del progetto “Comunicare senza barriere: azioni e strumenti per una piena inclusione delle persone sorde e ipoacusiche – Edizione 2023/24”, promosso dalla collaborazione tra Regione Lombardia, ENS Lombardia, Lega del Filo d’Oro e Associazione ALFA

È in programma per il 21 maggio a Milano l’evento denominato Comunicare senza barriere… in piazza!, ovvero Insieme per garantire alle persone sorde e ipoacusiche l’accessibilità alla comunicazione, appuntamento conclusivo del progetto Comunicare senza barriere: azioni e strumenti per una piena inclusione delle persone sorde e ipoacusiche – Edizione 2023/24, promosso dalla collaborazione tra il Sistema Sanitario della Regione Lombardia (ATS Brianza/Milano Città Metropolitana), ENS Lombardia (Ente Nazionale Sordi), Lega del Filo d’Oro e ALFA (Associazione Lombarda Famiglie Audiolesi), con il contributo del Ministero per le Disabilità e della Regione Lombardia.

Dalle 10 alle 16 del 21 maggio, dunque, in Piazza Città di Lombardia, 1, a Milano, dopo una parte dedicata esclusivamente alle scuole, a cura dell’Associazione ALFA, vi saranno performance artistiche, simulazioni, immersioni sensoriali, gazebo informativi e condivisioni degli esiti del progetto Comuicare senza barriere. (S.B.)

Ringraziamo per la segnalazione il Pio Istituto dei Sordi di Milano.

A questo link è disponibile il programma completo della giornata. Per ulteriori informazioni: alfaudio@tiscali.it.

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Sono ANDI e ti racconto la paralisi cerebrale

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Il progetto europeo “AINCP, una delle principali ricerche a livello continentale sull’intelligenza artificiale applicata alla paralisi cerebrale, coordinata dall’Università di Pisa, ha pubblicato un opuscolo illustrato, scaricabile gratuitamente nel web, pensato per essere stampato e colorato, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze tra i 5 e i 15 anni

In occasione della recente Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Accessibilità del 15 maggio scorso, il progetto europeo AINCP, acronimo che sta per Artificial Intelligence in Cerebral Palsy, ossia “Intelligenza artificiale nella paralisi cerebrale”, una delle principali ricerche a livello europeo sull’intelligenza artificiale applicata alla paralisi cerebrale, coordinata dall’Università di Pisa, ha pubblicato un opuscolo illustrato scaricabile gratuitamente a questo link, che è stato pensato per essere stampato e colorato, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze tra i 5 e i 15 anni.

«Seguendo le linee guida internazionali sull’accessibilità – spiegano i promotori dell’iniziativa -, l’opuscolo è stato progettato come un fumetto, con l’obiettivo di parlare in modo semplice e con un linguaggio innovativo della paralisi cerebrale. Si tratta quindi di un esempio efficace di giornalismo scientifico per ragazzi e ragazze, capace di spiegare concetti complessi in modo accessibile, coinvolgente e visivamente stimolante. L’obiettivo principale è segnatamente quello di far conoscere la paralisi cerebrale e il progetto AINCP, spiegando come la ricerca scientifica più avanzata stia lavorando in modo innovativo. Tra gli aspetti più rilevanti di AINCP, va ricordato, vi sono il coinvolgimento diretto dei ragazzi e delle famiglie e l’impiego di tecnologie d’avanguardia, come l’intelligenza artificiale, per migliorare il futuro delle persone con paralisi cerebrale».

«La pubblicazione dell’opuscolo – viene sottolineato ancora – coincide con il lancio di ANDI, un personaggio dal corpo simile ad uno schermo wearable e con occhi magici che si animano per raccontare ai bambini e alle bambine tutto ciò che conosce. ANDI accompagna i destinatari in un percorso di scoperta attraverso immagini da colorare, esempi pratici e giochi, pensati per essere condivisi con gli amici o, per i più piccoli, con l’aiuto dei genitori». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Roberta Rezoalli (r.rezoalli@gmail.com).

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La nuova Direzione Nazionale UILDM

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In occasione delle proprie Manifestazioni Nazionali di Lignano Sabbiadoro (Udine), dedicate al tema “Dall’intelligenza artificiale all’intelligenza inclusiva”, la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha provveduto al rinnovo della propria Direzione Nazionale e del Collegio Nazionale dei Probiviri che resteranno in carica fino al 2028 Partecipanti alle Manifestazioni Nazionali UILDM di Lignano Sabbiadoro (Udine)

In occasione delle proprie Manifestazioni Nazionali di Lignano Sabbiadoro (Udine), presentate nei giorni scorsi anche sulle nostre pagine e dedicate al tema Dall’intelligenza artificiale all’intelligenza inclusiva, la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha provveduto anche al rinnovo della propria Direzione Nazionale e del Collegio Nazionale dei Probiviri che resteranno in carica fino al 2028.
Per la Direzione Nazionale, dunque, sono stati eletti Michele Adamo, Maurizio Conte, Simone Giangiacomi, Michela Grande, Anna Mannara, Stefania Pedroni, Marco Rasconi, Massimiliano Venturi e Antonella Vigna. Per il Collegio dei Probiviri, invece, Luciano Favretto, Liana Garini e Damiano Zampieri.
Nelle prossime settimane verranno determinate anche le varie cariche di Presidente, Vicepresidente, Segretario e Tesoriere. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: uildmcomunicazione@uildm.it.

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Se l’inclusione è solo “di facciata”

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Anche se «l’evento “La Grande Sfida – IncontrArti” del 17 maggio all’Arena di Verona è stato presentato come un momento di incontro, cultura e inclusione», in realtà «si è trattato dell’ennesima operazione di facciata»: lo sostengono le due attiviste Valentina Tomirotti e Sofia Righetti, tornando a puntare il dito contro l’Arena di Verona, già nel 2023 uscita soccombente da una causa per discriminazione intentata da entrambe per non essere riuscite a partecipare a due concerti extra-lirici

Anche se «l’evento La Grande Sfida – IncontrArti del 17 maggio all’Arena di Verona è stato presentato come un momento di incontro, cultura e inclusione», in realtà «si è trattato dell’ennesima operazione di facciata»: lo sostengono due attiviste di lungo corso, Valentina Tomirotti, giornalista e con-fondatrice del movimento Live For All, e Sofia Righetti, filosofa, atleta paralimpica e attivista per i diritti delle persone con disabilità, che hanno ancora una volta puntato il dito contro l’Arena di Verona, che già nel 2023 era uscita soccombente da una causa per discriminazione intentata da entrambe per non essere riuscite a partecipare a due concerti extra-lirici (se ne legga a questo link).
«L’Arena di Verona continua a non essere un luogo realmente accessibile, eppure viene scelta come palcoscenico per un evento che pretende di parlare di inclusione. Questa è ipocrisia istituzionalizzata – ha denunciato Tomirotti –. Ci troviamo davanti all’uso della disabilità come foglia di fico per lavare l’immagine di chi, nei fatti, continua a discriminare gli spettatori con disabilità».

A preoccupare non è solo l’inadeguatezza della location, ma anche la narrazione stessa. «Questi eventi non fanno altro che strumentalizzare le storie delle persone con disabilità per generare empatia a comando – ha osservato Righetti –. L’inclusione non è un tema da palcoscenico, ma una responsabilità collettiva. Se non parte da un cambiamento strutturale, resta uno spettacolo per coscienze sporche».

Secondo le due attiviste «non si può parlare di “sfida” se l’unico ostacolo che si continua ad aggirare è quello del cambiamento reale. L’accesso limitato, i posti riservati insufficienti o marginali, l’assenza di percorsi realmente fruibili, e la mancanza di ascolto delle persone direttamente coinvolte sono segnali evidenti di una cultura che preferisce rappresentare la disabilità piuttosto che includerla». «Non ci servono testimonial o momenti emozionali, ma spazi, voce e pari opportunità. L’inclusione non può essere “un hashtag di marketing”. Deve essere la base su cui si costruisce ogni progetto culturale», aggiunge ancora Tomirotti.

«Eventi come questo alimentano una falsa percezione di progresso – sottolineano ancora le due attiviste –, quando nella realtà quotidiana permangono discriminazioni sistemiche: dalle barriere fisiche alla marginalizzazione culturale, dalla tokenizzazione mediatica alla mancata consultazione delle persone direttamente coinvolte».
«Fino a che gli spettatori con disabilità non avranno gli stessi diritti e opportunità in Arena come i non-disabili, questi eventi token [eventi simbolici, N.d.R.] non fanno altro che suggellare la discriminazione e la segregazione di cui sono vittime le persone con disabilità che vogliono partecipare agli spettacoli e ai concerti», annota Righetti.
«L’inclusione non è una scenografia da montare a seconda delle occasioni. È un lavoro collettivo e continuo che deve partire dal rispetto concreto e quotidiano dei diritti», rimarcano in conclusione le due attiviste.

Va per altro ricordato che sia Tomirotti che Righetti sono due promotrici del già citato movimento Live For All, un movimento nato proprio per ripensare l’accesso alla cultura, allo sport e allo spettacolo in chiave inclusiva e universale, concretizzatosi in una petizione sulla piattaforma Change.org per promuovere il Manifesto per Eventi dal vivo Accessibili.
Lo strumento si propone il raggiungimento di cinque obiettivi: prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click; numeri democratici; posti adeguati; basta segregazioni; nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture.
Proprio in riferimento al citato Manifesto, le due attiviste osservano come esso sia «uno strumento concreto, politico e operativo per cambiare davvero le cose. Non è un elenco di buone intenzioni, ma un patto di responsabilità per organizzatori, istituzioni e spazi culturali. Perché l’inclusione non è una trovata da palco, ma un lavoro sistemico». (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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Ogni volta che cade una barriera (culturale e non), nasce “un drago di possibilità”!

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Presentato nei giorni scorsi, sarà una vera e propria “avventura pedagogica” il progetto “Forse un drago nascerà”, in cui la celebre Pianacoteca di Brera di Milano aprirà le porte a persone, bambini e adulti con disabilità intellettiva e autismo. A realizzare l’iniziativa sarà l’Associazione L’abilità , insieme ai Servizi Educativi della stessa Pinacoteca di Brera, sostenuta dall’Impresa Sociale I Bambini delle Fate
Il tavolo dei relatori durante l’incontro di presentazione del progetto “Forse un drago nascerà”

È stato presentato nei giorni scorsi a Milano il progetto denominato Forse un drago nascerà, realizzato dall’Associazione L’abilità, insieme ai Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera, sostenuta dall’Impresa Sociale I Bambini delle Fate.
Si può definire tale iniziativa come una vera e propria “avventura pedagogica” in cui il celebre museo di Milano apre le porte a persone, bambini e adulti con disabilità intellettiva e autismo, «diventando – come sottolineano da L’abilità – spazio di benessere e qualità della vita, di immaginazione e di emozioni».

Il progetto si articolerà dunque in varie attività all’interno della Pinacoteca di Brera da ottobre 2025 fino a giugno 2026, a partire da un percorso di laboratori ludico-creativi della durata di un anno, che coinvolgerà un gruppo di bambini con autismo, fino a un percorso di visite guidate dedicate a gruppi di giovani e adulti con disabilità intellettiva.
Durante i laboratori ludico-creativi, gestiti dai Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera, con il supporto dell’équipe pedagogica dell’Associazione L’abilità, i bambini e le bambine, oltre a dialogare con le opere esposte nel museo, potranno rielaborare le proprie emozioni in un percorso libero dalle logiche di prestazione, inclusivo e attento ai loro bisogni. Le visite guidate per i giovani e gli adulti con disabilità, invece, saranno il punto di partenza per più profonde osservazioni sull’arte e su come questa si rifletta sulla loro vita: «un percorso – spiegano i promotori – che porterà l’arte fuori dai confini del museo grazie al lavoro che i partecipanti proseguiranno nei loro servizi di appartenenza, insieme ai propri educatori e agli operatori dell’Associazione L’abilità». «In tal modo – aggiungono – la Pinacoteca rappresenterà uno spazio libero dove potersi esprimere, dando forma a quello che è stato definito il proprio “drago interiore”, un drago che può nascere da una macchia di colore, da un’emozione inaspettata o anche da un foglio in bianco».

«Questa iniziativa – dichiara Laura Borghetto, direttrice generale dell’Associazione L’abilità – è più di un progetto educativo, è un gesto concreto di inclusione, che permetterà ai bambini e agli adulti con disabilità intellettiva e con autismo di “abitare il museo”, sentendosi accolti e avendo la possibilità di esprimersi liberamente. È del resto proprio grazie al dialogo continuo tra il museo e il territorio che il museo stesso dà senso alla parola inclusione, se è vero che quando una barriera cade, un drago di possibilità nasce e l’arte e la cultura diventano davvero patrimonio di tutti e tutte, senza distinzioni. Siamo quindi felici e orgogliosi che il nostro contributo possa riempire di significato questa parola e continuare a cambiare, insieme, il volto della società».

Il progetto, va anche ricordato in conclusione, sarà reso possibile grazie al sostegno di numerose aziende, piccole e grandi, che hanno voluto creare impatto sociale in modo concreto e innovativo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: comunicazione@labilita.org (Anna Tipaldi).

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Il calcio mi ha fatto sentire parte di una squadra, protagonista!

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«Il calcio è vita, mi ha fatto sentire parte di una squadra, protagonista»: lo ha detto un giovane atleta di Special Olympics, il movimento di sport praticato da persone con disabilità intellettive, durante l’incontro di presentazione della “XXV Special Olympics European Football Week, evento che si protrarrà fino al 24 maggio in oltre 45 Paesi di Europa-Eurasia, coinvolgendo più di 35.000 atleti/atlete con e senza disabilità intellettive

«Il calcio mi ha dato fiducia, mi ha insegnato a credere in me stesso» e «Il calcio è vita, mi ha fatto sentire parte di una squadra, protagonista»: lo hanno detto rispettivamente Antonio Barbato e Kristian Trifolelli, due giovani atleti di Special Olympics, il movimento di sport praticato da persone con disabilità intellettive, durante l’incontro di presentazione, presso la sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio, della XXV Special Olympics European Football Week, che ha già preso il via in questi giorni e che si protrarrà fino al 24 maggio in oltre 45 Paesi di Europa-Eurasia, appuntamento ormai “storico”, che vedrà impegnati oltre 35.000 atleti/atlete con e senza disabilità intellettive, protagonisti di centinaia di eventi, con il supporto delle federazioni calcistiche, delle scuole e delle comunità locali.

«Venticinque anni fa abbiamo avviato l’European Football Week come Paese pilota – ha sottolineato in sede di presentazione dell’evento Alessandra Palazzotti, direttore Nazionale di Special Olympics Italia, organizzazione che tra l’altro aderisce alla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) – e oggi i Paesi coinvolti sono ben 45,  un traguardo che racconta un percorso costruito grazie al gioco di squadra. Un’esperienza che continua a cambiare la vita, non solo degli Atleti, ma anche degli Atleti Partner coinvolti. Se in questi 25 anni siamo riusciti a realizzare tutto questo, immaginiamo dunque cosa potremo fare nei prossimi!». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ampio approfondimento sulla presentazione della XXV Special Olympics European Football Week. Per altre informazioni: Ufficio Stampa Special Olympics Italia (Giampiero Casale), stampa@specialolympics.it.

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Il “Festival della Salute” è “sbarcato” in Emilia Romagna

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Dopo 17 edizioni in Toscana, “sbarca” da oggi, 19 maggio, fino a sabato 24 in Emilia Romagna il Festival della Salute, tra Bologna e Casalecchio di Reno, con convegni in città, ma anche con iniziative per promuovere concretamente la prevenzione e l’educazione alimentare, il tutto ponendo l’accento sui due pilastri del vivere bene, salute e prevenzione, mettendo insieme rappresentanti delle Istituzioni, della Sanità, del Terzo Settore e del Volontariato

opo diciassette edizioni in Toscana, “sbarca” da oggi, 19 maggio, fino a sabato 24 in Emilia Romagna il Festival della Salute, tra Bologna e Casalecchio di Reno, con convegni in città, ma anche con iniziative per promuovere concretamente la prevenzione e l’educazione alimentare, il tutto ponendo l’accento sui due pilastri del vivere bene, salute e prevenzione, mettendo insieme rappresentanti delle Istituzioni, della Sanità, del Terzo Settore e del Volontariato.

«Il Festival della Salute – sottolineano i promotori – ha l’obiettivo di diffondere maggiore cultura e consapevolezza nei cittadini e nelle cittadine, promuovendo e tutelando il bene più prezioso quale è la salute. L’evento, dunque, vuole essere strumento di promozione, informazione e conoscenza, finalizzato alla promozione della salute e alla modifica di comportamenti inadeguati che favoriscono l’insorgere di malattie quali l’obesità, di grande rilevanza epidemiologica oltre che piaghe sociali sempre più diffuse. Le parole chiave sono prevenzione, cura e fragilità, dove un atteggiamento propositivo delle persone rimane indispensabile».

Tutti gli appuntamenti promossi dal Festival della Salute – organizzato in collaborazione con i Comuni di Bologna e Casalecchio di Reno, in collaborazione con il Dipartimento Prevenzione dell’AUSL di Bologna – saranno gratuiti e aperti alla cittadinanza. (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore presentazione, a quest’altro link il programma completo. Per altre informazioni: Ufficio Stampa del Festival della Salute (Deborah Annolino), d.annolino@adcommunications.it.

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I due centenari celebrati dall’Istituto Statale Augusto Romagnoli

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Dopo che nell’ottobre dello scorso anno era stato impegnato con il centenario della prima pubblicazione di Ragazzi ciechi di Augusto Romagnoli, il 21 e il 22 maggio l’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma celebrerà con un convegno internazionale un altro centenario, vale a dire l’istituzione nel 1925 della “Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi”, diretta dallo stesso professor Romagnoli fino alla sua morte nel 1946 L’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma è subentrato alla precedente “Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi”

«Ciò che crea un evento è ciò che è vivo, e ciò che è vivo è ciò che non si protegge dalla perdita di se stesso» (Christian Bobin, 1997), per dirla con le parole di un poeta. I due centenari che, a breve distanza, l’Istituto Statale Augusto Romagnoli di Roma ha organizzato sono un’importante, poetica, testimonianza di vita. Il 23 ottobre dello scorso anno, infatti [se ne legga anche in Superando a questo link, N.d.R.], l’Istituto è stato impegnato nel centenario della prima pubblicazione di Ragazzi ciechi di Augusto Romagnoli, mentre i prossimi 21 e 22 maggio si occuperà di un altro centenario: l’istituzione nel 1925, con Regio Decreto 2483, della Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi, diretta dallo stesso professor Romagnoli fino alla sua morte nel 1946. Successivamente alla scuola di metodo, è nato l’Istituto Statale Augusto Romagnoli.
Per celebrare dunque il centenario dell’istituzione della Scuola di Metodo, a Roma, presso l’Istituto Romagnoli (Via Gregorio VII, 601), avrà luogo il 21 e 22 maggio, come detto, un convegno internazionale organizzato dall’Istituto stesso, insieme al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, in collaborazione con l’UICI Nazionale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e con il patrocinio della SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) (a questo link è disponibile il programma completo del convegno).

Ma quale motivazione spinge l’Istituto Romagnoli a celebrare i due centenari? Di sicuro la consapevolezza della validità delle intuizioni tiflopedagogiche di Augusto Romagnoli, della modernità delle sue tesi, la necessità del compito di reinventare, come è sempre bene fare, non di imitare, le pratiche didattiche che Romagnoli proponeva. Reinventarle sulla base dei suoi sempre validi criteri educativi.
Il “metodo Romagnoli” in questi cento anni si è arricchito della mediazione del mondo e resiste alla perdita di se stesso. Lo dimostrano i numerosissimi contatti per consulenze, formazione, affiancamento che l’Istituto ha con le scuole tutte e non solo con quelle del Lazio. Lo dimostra la risposta dell’Istituto ai bisogni formativi dei docenti in servizio. E la risposta l’Istituto la trova guardando ai punti fermi che Augusto Romagnoli ha indicato, le cose essenziali che cento anni fa sono state individuate per un’educazione volta alla piena realizzazione di una persona con disabilità visiva: il gioco, l’orientamento, l’educazione al tatto, il Braille, l’educazione estetica, la musica, l’educazione immaginativa. E poi il confronto, la condivisione, tra persone che hanno diversi funzionamenti visivi: persone che vedono, persone che non vedono, persone che vedono poco, persone che vedono a loro modo. Inclusione!
La dinamicità dell’Istituto sta anche nel creare nuove strade, per interpretare, in modo sempre più convincente, il mandato istituzionale. E nel mandato istituzionale dell’Istituto la ricerca tiflopedagogica ricopre un ruolo importante. Con lo sguardo al passato, ma rivolti al futuro, l’Istituto ha dato avvio ad un importante accordo quadro di collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre. Nato sotto l’impulso di un Dottorato di Ricerca sulla disabilità visiva e l’educazione immaginativa, tale accordo è l’occasione per disegnare insieme nuovi e importanti progetti di ricerca tiflopedagogica. Ed è questo il motivo per cui i due centenari sono stati promossi e organizzati congiuntamente dall’Istituto Romagnoli e dall’Università Roma Tre, ad avviare un proficuo percorso, caratterizzato da generosità professionale e autentico desiderio di esplorare insieme spazi di confronto, di confine, di superamento di barriere ed esclusioni, che se non si individuano si sommano.

Tornando al convegno dei prossimi giorni, il 21 maggio ci si focalizzerà sulla scuola di metodo e i criteri educativi di Augusto Romagnoli: I racconti dei luoghi e delle persone. Il 22 maggio, invece, sarà centrato innanzitutto su un tavola rotonda dedicata all’importanza dell’insegnamento e del laboratorio sulle disabilità sensoriali visive nel corso della specializzazione per le attività di sostegno. A seguire si parlerà del dono della testimonianza dei genitori, si presenteranno le buone pratiche delle scuole e anche un percorso di ricerca.

Nel ricordare dunque che l’Istituto Augusto Romagnoli è un Istituto Statale, di tutte e tutti, non si può che concludere con l’invito a tutte e tutti a partecipare, a raggiungerci, a contribuire a questa bella pagina di vita.

*Docente dell’Istituto Statale Augusto Romagnol” e PhD student del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre.

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IC CETRARO – Avviso di selezione, ai sensi dell’articolo 13, comma 23 dell’O.M. 16 maggio 2024, n. 88 finalizzato al reclutamento di personale docente (classe di concorso ADEE – Sostegno Scuola Primaria) fornito dell’abilitazione o, in subordine, del...

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Ministero dell’Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria – Direzione Generale Ufficio V – Ambito Territoriale di Cosenza Via Romualdo Montagna, 13 – 87100 Cosenza e-mail: usp.cs@istruzione.it – Posta ...

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